“Maggiore rischio di infezione”: ANZIANI E BAMBINI in pericolo | In arrivo la prima ondata di un nuovo virus

Allarta ancora aperta? (pixabay.com) - www.biomedicalcue.it
Una variante ora dominante a livello mondiale. I rischi legati alla sua diffusione e l’importanza della vaccinazione per soggetti fragili.
Quando si discorre di virus e delle loro evoluzioni, è comune che l’opinione pubblica oscilli tra ansia e indifferenza, a seconda del livello di allerta fornito dai media.
Tuttavia, trovare un equilibrio tra vigilanza e panico resta un elemento cruciale nella comunicazione scientifica. Sebbene le mutazioni virali siano fenomeni normali, la domanda è: quanto dobbiamo davvero preoccuparci?
Questo è un interrogativo che effettivamente è difficoltoso spegnere. In questo senso il nostro pianeta ha vissuto una diffusione ed evoluzione di vari virus nel corso della sua storia.
E alcune di queste patologie, anche se in buona parte eradicate, continuano ad avere un forte impatto a causa di continue trasformazioni. Osserviamo quindi per quale virus l’allerta è ancora parecchio accesa.
Un virus in cambiamento
Secondo l’epidemiologo Giovanni Rezza, intervistato da Fanpage, nonostante LP. 8. 1 sia attualmente la variante predominante a livello mondiale del virus SARS-Cov-2 e l’Unione Europea abbia invitato ad essere cauti, non ci sono indicazioni che suggeriscano che sia più rischiosa rispetto a quelle precedenti. Essa rappresenta un’evoluzione del ceppo JN. 1, appartenente alla famiglia Omicron, e possiede alcune mutazioni aggiuntive che le conferiscono una maggiore capacità di sfuggire alla risposta immunitaria. Tuttavia, sembra che questa capacità di evasione sia accompagnata da un’infezione meno contagiosa; pertanto, anche se l’OMS ha definito LP. 8. 1 come “variante in osservazione”, non viene ancora considerata né una “variante di interesse” né una “variante di preoccupazione”.
L’EMA ha comunque suggerito di aggiornare i vaccini per includere le nuove caratteristiche di LP. 8. 1, in vista delle campagne vaccinali programmate. La necessità di tale modifica non significa che i vaccini attuali siano inefficaci, poiché continuano a fornire una certa protezione. Il vero problema, secondo Rezza, riguarda le categorie di popolazione più vulnerabili, le quali potrebbero essere maggiormente a rischio di sviluppare forme gravi della malattia, soprattutto se non si sono sottoposti a vaccinazione di recente.
Scenari futuri
Anche se non si prevede una nuova grande ondata globale, potrebbero comunque verificarsi picchi sporadici, sebbene con un impatto contenuto. Rezza mette in evidenza che il rischio clinico è principalmente correlato alle condizioni del paziente piuttosto che alla pericolosità intrinseca della variante. Per questo motivo, è essenziale che le persone fragili e gli anziani continuino a ricevere dosi di richiamo aggiornate.
In sintesi, la diffusione di LP. 8. 1 rappresenta una evoluzione prevista del virus che richiede attenzione senza generare panico. L’obiettivo deve quindi rimanere la prevenzione mirata, attraverso la vaccinazione delle categorie più a rischio, al fine di ridurre l’impatto sanitario della variante e garantire una convivenza sostenibile con il virus.