Utensili per la cucina: controlla questo simbolo prima di comprarli | Una sola svista e il tuo cibo diventa cancerogeno

Cucina e utensili (Pixabay foto) - www.biomedicalcue.it
Attenzione ai simboli sugli utensili da cucina in questo materiale: possono nascondere rischi per la salute se usati nel modo sbagliato.
Ultimamente in cucina si vede davvero di tutto, ma una cosa è certa: gli utensili fatti di questo materiale sono ovunque. Spatole, stampi per muffin, sacchetti per surgelare… sono diventati indispensabili per molti. Il motivo? Beh, sono leggeri, non si rompono e si lavano in un attimo.
E poi non si attacca nulla, nemmeno l’impasto dei biscotti. Geniali, no? Il fatto è che si tratta di un materiale che ha un sacco di qualità interessanti. Non assorbe l’umidità, resiste bene agli sbalzi di temperatura e non trattiene i batteri.
Per chi ama cucinare (o semplicemente ci prova), è una bella comodità. C’è però un piccolo dettaglio che spesso passa inosservato. Nonostante le sue qualità, non è magico. Anzi, a dire il vero, non è nemmeno plastica – come molti pensano – ma un materiale a base di silice.
Il problema? Non si può riciclare. Una volta formato, rimane così com’è. Alcuni dicono: “Sì, però dura molto di più!” Sì, forse, ma quanto di più esattamente? Boh, non sempre è specificato. Alcune aziende parlano di mille, duemila utilizzi… ma chi li conta davvero? Ma la questione è soprattutto un’altra.
I potenziali pericoli
E poi c’è la questione del calore. Il silicone regge bene il freddo, ma col caldo bisogna stare attenti. Alcuni utensili possono arrivare anche a 280 °C, ma già superare i 200 °C può essere rischioso. Lo dice anche l’Ufficio federale svizzero per la sicurezza alimentare, come riporta Il Salvagente.
Per stare tranquilli, meglio controllare sempre l’etichetta. Se manca qualcosa – tipo un simbolo davvero importantissimo – lascia perdere, è meglio. Eviti guai ben peggiori, anche per la tua salute. Ma qual è il simbolo in questione?
Come capire se un utensile è davvero sicuro da usare
Quando si acquista uno stampo o una teglia in silicone, non basta che sia carino o che costi poco. Serve guardare bene le informazioni scritte sulla confezione. Se c’è il simbolo del forno con la temperatura o proprio un termometro con la temperatura massima, ok. Se manca, no buono. Sì, anche se il prodotto promette 280 gradi di resistenza: superare i 200 °C è comunque sconsigliato da chi se ne intende davvero.
E poi attenzione a una cosa che in pochi sanno: il silicone “buono”, quello che regge meglio il calore e rilascia meno porcherie nei cibi, è quello “platinium”. Costa di più, certo – tipo il doppio – ma c’è un motivo. I prodotti con platino sono più stabili, più sicuri. Però occhio alle fregature: se leggi “100% premium”, non significa nulla. Non è una certificazione. Solo “100% platino” ha davvero senso.