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“Una malattia neurologica rara”: Carlo Verdone e il grave problema di salute | Di giorno sul set e la notte in un reparto di ospedale

La tristezza di Carlo Verdone (Rai - youtube screenshot) - www.biomedicalcue.it

La tristezza di Carlo Verdone (Rai - youtube screenshot) - www.biomedicalcue.it

Carlo Verdone e la sofferenza privata vissuta lontano dai riflettori, tra ricordi dolorosi e un legame familiare indimenticabile.

Dietro le luci dei riflettori, spesso, si nascondono storie che nessuno vede. Il cinema sa regalare sorrisi, applausi, riconoscimenti… ma non è tutto oro, anzi. Ci sono momenti in cui il successo va avanti mentre, dentro, si combattono battaglie silenziose, lontano dagli occhi del pubblico.

Per molti attori e registi, non è facile tenere in piedi entrambe le cose: la vita privata e quella artistica si intrecciano, si scontrano. Il set può diventare una specie di rifugio, ma anche un posto faticoso dove fingere che vada tutto bene.

A volte si gira una scena comica mentre, dentro, c’è un dolore enorme che nessuno immagina. E queste storie, poi, restano nascoste. Si torna a parlarne solo quando chi le ha vissute trova il coraggio di aprire quel cassetto.

E forse è proprio questo contrasto che rende certe opere così autentiche. Separare lavoro e vita privata non è semplice per nessuno, figuriamoci per chi è sotto i riflettori. Ma c’è chi riesce a trasformare anche il dolore più profondo in qualcosa che resta, che parla, che emoziona.

Un racconto che commuove

E quando, dopo anni, decide di raccontarlo… be’, tutto prende una luce diversa. Ci sono film che fanno parte della memoria collettiva, che abbiamo visto mille volte e ci fanno ancora ridere o commuovere. Ma cosa accade fuori campo? In certi casi, proprio mentre nasceva un capolavoro, chi lo stava creando stava affrontando momenti personali durissimi.

Come riporta Cineblog, qualche tempo fa, durante l’evento Più libri più liberi alla Nuvola, a Roma, Carlo Verdone ha raccontato qualcosa che finora aveva tenuto dentro. Mentre girava Acqua e Sapone, film diventato iconico, stava vivendo un periodo davvero difficile.

Il grande Carlo Verdone (Rai - youtube foto) - www.biomedicalcue.it
Il grande Carlo Verdone (Rai – youtube foto) – www.biomedicalcue.it

La malattia, la rabbia, il vuoto

Di giorno sul set a far ridere, e la sera… la sera in ospedale dalla madre. Il 1983 è stato forse l’anno peggiore, ha detto, con una sincerità che spiazza. La mattina giravo, la sera correvo da lei. E quella donna non era una qualsiasi. Era sua madre, il suo punto fermo. È mancata nel 1984, troppo presto, troppo in fretta. Aveva solo 59 anni. Verdone non l’ha mai dimenticata, e parlando di lei gli occhi si fanno lucidi: Era la persona più buona del mondo, quella a cui devo forse tutto quello che sono diventato”.

Per la prima volta, l’attore ha svelato quale fosse la malattia che colpì sua madre: “Si ammalò di una brutta malattia neurologica, molto rara”. Una sofferenza lunga, ingiusta. “Mi chiedevo perché proprio a lei, ha confessato, non lo meritava, era l’ultima persona al mondo che avrebbe dovuto subire quella tortura. E con quella perdita, qualcosa dentro di lui si è spezzato. In quel periodo ha anche perso la fede. Non riusciva più a credere, travolto da una sensazione di ingiustizia profonda. Quella donna che l’aveva sempre spronato, che avrebbe voluto vederlo ancora crescere, creare, vivere il successo… non c’era più. Una ferita che, ancora oggi, fa male.