Un prelievo di sangue rivela se hai la SLA: diagnosi possibile anni prima | Per iniziare a curarti non devi più aspettare la comparsa dei sintomi
Possibile scoprirla prima (depositphotos.com) - www.biomedicalcue.it
Come accelerare la diagnosi di SLA: un semplice esame del sangue potrebbe svelare la malattia anni prima della comparsa dei sintomi.
Per secoli, la medicina ha tentato di affrontare la questione delle malattie neurodegenerative con risorse scarse, frequentemente costretta a reagire ai sintomi solo quando la malattia si trovava in stadi avanzati.
La Sclerosi Laterale Amiotrofica è sempre stata, in particolare, uno dei casi più difficili da gestire. Una malattia che progredisce in modo subdolo e che fino ad oggi veniva identificata soltanto dopo la comparsa di segnali clinici evidenti.
La possibilità di intervenire precocemente, quando il danno ai neuroni è ancora limitato, ha rappresentato a lungo un obiettivo irrealizzabile sul fronte diagnostico.
Tuttavia, oggi la ricerca scientifica presenta prospettive completamente innovative. Un semplice esame del sangue potrebbe diventare fondamentale per anticipare la diagnosi di anni, cambiando radicalmente il percorso di trattamento e le aspettative dei pazienti.
Un passo in più
Secondo quanto riportato da Torino Today, un gruppo di ricercatori internazionale, guidato dalla Città della Salute e della Scienza di Torino – Ospedale Molinette e in collaborazione con il National Institutes of Health degli Stati Uniti, ha scoperto un nuovo biomarcatore: una serie di 33 proteine nel sangue la cui variazione è fortemente legata alla presenza della SLA, anche nelle fasi precliniche. La ricerca, pubblicata su Nature Medicine, ha coinvolto 183 pazienti con diagnosi di SLA e 309 persone sane, confermando con precisione l’efficacia diagnostica della nuova metodologia.
Utilizzando la piattaforma proteomica Olink Explore 3072 e modelli avanzati di intelligenza artificiale, i ricercatori hanno creato un algoritmo in grado di differenziare con una precisione del 98,3% tra persone sane e pazienti malati. Questo risultato rappresenta un vero turning point: non è più necessario attendere diagnosi tardive basate unicamente sui sintomi, ma c’è ora la possibilità concreta di individuare la malattia mentre è ancora silenziosa.
Una conquista scientifica e non solo
Questa scoperta costituisce una speranza reale per la pratica clinica. Stando alle fonti, riconoscere la SLA in modo precoce permette di iniziare trattamenti farmacologici e terapie specifiche quando sono più efficaci, ritardando il progresso della malattia e migliorando la vita dei pazienti. I ricercatori stessi hanno sottolineato che la fase preclinica della SLA è lunga e caratterizzata da variazioni sottili: essere in grado di identificarle in tempo reale tramite un semplice esame del sangue potrebbe rivoluzionare l’approccio al trattamento.
Inoltre, questa ricerca ha un significato simbolico per il sistema sanitario italiano: dimostra la capacità delle strutture torinesi di emergere come centri d’eccellenza a livello globale, combinando competenze cliniche, tecnologia e collaborazioni internazionali. Un esempio di come l’innovazione possa apportare a benefici reali per i pazienti.