Un morso e sembra di andare a fuoco: semplici MOSCHE si trasformano in piccoli killer | Se ti aggrediscono, non ti lasciano scampo

Allarme punture, ecco a cosa state attenti in estate (Freepik Foto) - www.biomedicalcue.it
Le stagioni calde non portano solo giornate di sole e momenti di svago, ma anche animali piccoli e pericolosi.
Spesso dietro l’aria estiva si nascondono insidie capaci di cogliere impreparati anche i più attenti. Nei luoghi che associamo al relax, come spiagge o giardini, possono annidarsi elementi che trasformano la serenità in disagio improvviso.
Non sempre ciò che ci circonda è visibile a occhio nudo. Esistono dettagli minuscoli, quasi impercettibili, che tuttavia hanno la capacità di generare effetti molto intensi. In natura il rapporto tra dimensioni e impatto non è mai proporzionale: anche gli organismi più piccoli riescono a imporsi con una forza sorprendente.
Gli studiosi che si occupano di insetti e ambienti naturali lo ripetono da tempo: condizioni meteorologiche come caldo e umidità rappresentano il contesto ideale per la proliferazione di specie che normalmente passerebbero inosservate. E ogni anno, in concomitanza con queste situazioni climatiche, i segnali della loro presenza diventano più evidenti.
Quello che dovrebbe essere un momento di contatto piacevole con l’ambiente naturale si trasforma così in un’esperienza spiacevole. E a volte, anche chi dedica la vita allo studio di questi fenomeni finisce col diventare, suo malgrado, un testimone diretto.
Una presenza che sorprende
Come raccontato da Il Resto del Carlino, il noto entomologo Claudio Venturelli è stato recentemente punto da formiche del genere Ponerinae (Hypoponera eduardi). Minuscole – appena tre millimetri – ma dotate di pungiglione e ali, queste formiche si muovono in piccole colonie e colpiscono con una forza che ricorda quella delle vespe. Non si tratta di una specie aliena invasiva, ma gli effetti sulla pelle sono così intensi da ricordare le famigerate “formiche di fuoco”.
Venturelli stesso ha raccontato di aver subito punture sulle coste romagnole, dove queste formiche trovano habitat ideale grazie all’umidità. Il rischio, spiega l’esperto, è alto soprattutto in spiaggia: invisibili sui teli da mare, pungono quando restano imprigionate contro la pelle, causando bruciore immediato e pomfi che compaiono dopo poche ore.
Dolore e conseguenze delle punture
Sempre secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, le Ponerinae non si limitano a un singolo attacco. Possono pungere più volte, esattamente come le vespe, e gli effetti si prolungano per giorni. Venturelli descrive la sensazione come “avere il fuoco addosso”, una condizione che in alcuni casi porta anche febbre e forte prurito.
L’entomologo indica alcune strategie utili: lavare subito la zona, disinfettarla e applicare creme specifiche. Anche gli impacchi di acqua calda sono consigliati, poiché il veleno è termolabile. La sostanza, infatti, è la stessa che questi imenotteri utilizzano per immobilizzare le prede, un meccanismo di difesa evoluto e molto efficace.
Dove si trovano e come difendersi
Secondo l’analisi riportata da Il Resto del Carlino (Bartolomei, 2025), le Ponerinae prediligono ambienti sabbiosi e terreni umidi. A differenza di altre formiche che possono contare colonie da migliaia di individui, i loro nidi contengono poche decine di esemplari. Questo rende più difficile individuarle ma più frequente imbattersi in piccoli focolai diffusi sul territorio. La loro presenza, seppur fastidiosa, non è paragonabile all’impatto ecologico di specie invasive come le formiche di fuoco o la Vespa velutina, note per i danni arrecati alla biodiversità.
Tuttavia, sul piano della salute personale, le conseguenze possono risultare pesanti: bruciore prolungato, pomfi resistenti e possibili reazioni sistemiche in soggetti sensibili. Anche per questo gli esperti raccomandano cautela e attenzione.