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TRUFFA ALIMENTARE: non fidatevi della scritta sulla confezione | Vi mentono sugli ingredienti: questo c’è sempre ed è pericoloso

Spesa e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Spesa e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Le scritte sulle confezioni ispirano fiducia, ma spesso nascondono verità scomode: ecco cosa dovresti sapere davvero.

Succede a tutti, eh. Sei lì, al supermercato, magari un po’ di fretta, e ti fermi davanti a uno scaffale. Ti cade l’occhio su una confezione colorata, bella pulita, con scritte rassicuranti. E la tua testa fa uno più uno. “Ok, questa è una scelta sicura”. Ma sei proprio sicuro di aver capito cosa c’è davvero dentro? O meglio… cosa non c’è?

In un mondo dove tutti parlano di cibo sano, detox, ingredienti naturali e compagnia bella, le aziende si sono fatte furbe. Hanno capito che per vendere basta trovare le parole giuste, messe nel punto giusto. A quel punto, non conta più tanto cosa c’è nel prodotto, ma quello che noi pensiamo ci sia. O non ci sia. E già qui il terreno si fa scivoloso.

Il punto è che, quando leggiamo certe frasi sulle confezioni, spesso non ci accorgiamo di quanto siano ambigue. Non ti stanno mentendo, sia chiaro, ma nemmeno dicendo tutta la verità. È un gioco sottile, dove ogni parola è calibrata per dare un’impressione positiva. Anche se, a conti fatti, quella stessa parola potrebbe voler dire tutt’altro.

E allora nasce un dubbio: possiamo davvero fidarci? O ci stiamo lasciando guidare da un’etichetta scritta bene? Perché il punto, forse, è proprio questo: ci fidiamo troppo facilmente di ciò che leggiamo in grande sul fronte. E quasi mai ci prendiamo il tempo di guardare dietro. Letteralmente.

Un’etichetta che dice… quasi tutto

Ci sono tante strategie usate per farci credere di star scegliendo bene. Ormai sempre più persone cercano di evitare determinati ingredienti, e quindi le aziende giocano con le parole per far apparire i prodotti più “puliti” di quanto siano in realtà. Ma il fruttosio, ad esempio, resta lì anche dopo la spremitura e la lavorazione industriale.

Insomma, anche se tecnicamente non stanno mentendo, il messaggio che passa è spesso fuorviante. E a perderci, come sempre, siamo noi. Per non cascarci, il consiglio è semplice: non fermarti mai alla scritta frontale. Gira la confezione e controlla bene la tabella nutrizionale. Lì non ci sono slogan, solo numeri.

Lo zucchero (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Lo zucchero (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Cosa c’è davvero dietro quelle parole

Prendiamo proprio l’esempio della famosa frase “senza zuccheri aggiunti”. Sembra innocua, no? Ma come ha spiegato la biologa nutrizionista Angela Brocca su Instagram, riportato anche da Diregiovani.it, non significa affatto che il prodotto sia privo di zuccheri. Anzi. Vuol solo dire che durante la lavorazione non ne sono stati messi altri… tutto qui.

Il punto è che molti alimenti contengono già naturalmente zuccheri. È il caso dei succhi di frutta: anche se non ci mettono zucchero “extra”, una singola confezione può arrivare a contenere fino a 64 grammi di zucchero. Praticamente l’equivalente di sedici bustine da caffè. Sì, sedici. Eppure, lì davanti a te c’è scritto chiaro: “senza zuccheri aggiunti”. Ecco perché bisogna porre l’attenzione sui valori nutrizionali in tabella.