Trucco per il viso, lo producono ancora con una sostanza cancerogena | Lo usi ogni giorno e finisci nel reparto di oncologia
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Produzione e sicurezza nei cosmetici: cosa sappiamo davvero su cosa ci mettono dentro. Questo materiale è cancerogeno: super pericoloso!
Quando si discute di cosmetici e del processo di fabbricazione di qualsiasi prodotto disponibile sul mercato, la fiducia degli acquirenti dipende in gran parte dalla percezione di sicurezza inerente agli ingredienti utilizzati.
Tuttavia, in articoli di uso frequente o anche occasionale come ciprie, blush e ombretti, si possono trovare sostanze che suscitano inevitabili interrogativi scientifici e sanitari.
Tra queste, l’argomento di cui ci occuperemo rappresenta un esempio significativo: un minerale che sembra innocuo e che è stato utilizzato per anni per la sua capacità di rendere le formulazioni morbide e setose (e che in realtà rientra tra i prodotti che noi utilizziamo davvero in forma quotidiana), ma che è ora al centro di accesi confronti sia nel settore della bellezza sia nella ricerca.
Le analisi di enti regolatori e studi epidemiologici hanno infatti evidenziato possibili pericoli, in particolare riguardanti la salute a lungo termine, spingendo così istituzioni e imprese a riflettere sul suo futuro utilizzo.
Il parere internazionale
Secondo quanto riportato da Green Me, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) avrebbe riclassificato il talco (ebbene sì, proprio lui!) come “possibilmente cancerogeno per l’uomo”. In particolare, la discussione non si limiterebbe esclusivamente al rischio di contaminazione da amianto, decisamente ben noto per la sua pericolosità, ma coinvolge anche il talco stesso, che potrebbe contribuire direttamente ad incrementare ed accentuare il rischio di alcune malattie oncologiche.
Anche il Comitato per la Valutazione del Rischio dell’ECHA ha suggerito di inserirlo tra le sostanze di categoria 1B, ovvero considerate presunte cancerogene per l’uomo. La decisione finale da parte dell’Unione Europea è attesa nei prossimi anni, con la possibilità di un divieto che potrebbe entrare in vigore entro il 2027.

Come riconoscerlo e fare scelte diverse
Nonostante ciò, il talco continua a essere presente in moltissimi prodotti cosmetici. Giusti per fare qualche esempio, blush, terre abbronzanti, fondotinta e ombretti di marche molto popolari riportano ancora la dicitura “Talc” sulle etichette, spesso addirittura tra i primi ingredienti. Ciò dimostra la sua vasta presenza nelle formulazioni che molti consumatori utilizzano ogni giorno.
Tuttavia, come sottolinea Green Me, molte aziende stanno anche cercando alternative più sicure, come l’amido di mais, le quali offrono texture simili senza i dubbi legati alla tossicità. Sicuramente, il processo per una possibile rimozione del talco come additivo cosmetico non sarà immediato. Nel frattempo, gli esperti raccomandano di esaminare attentamente l’INCI, di limitare l’uso dei prodotti contenenti talco e di optare, laddove possibile, per versioni “talc free”.
