Ti ammali di cancro sempre il LUNEDÌ: ormai non si salva nessuno | Ecco perché è il giorno più odiato della settimana
Malata di cancro (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Il lunedì come detonatore invisibile: colpisce tutti e potrebbe avere effetti ben più gravi di un semplice malumore.
C’è sempre stato qualcosa di strano nei lunedì. Non è solo una sensazione, è proprio un’energia diversa. Una specie di nube invisibile che ti accompagna appena apri gli occhi e capisci che il weekend è finito. Tutto sembra più pesante, dal caffè che non basta mai alle mail che iniziano ad accumularsi già dalle otto. È come se il lunedì avesse un modo tutto suo di farsi odiare, eppure non si capisce mai del tutto perché.
Da anni ormai si fanno battute sulla “sindrome da lunedì”, si vedono meme ovunque, gif di gatti arrabbiati e tazze con su scritto “I hate Mondays”. Ma dietro questo teatrino collettivo, qualcosa di più serio si muove. Non si tratta solo di umore storto o voglia zero di lavorare: c’è chi pensa che il lunedì ci tocchi in profondità, quasi biologicamente. E forse non hanno tutti i torti.
Il bello — si fa per dire — è che anche se cerchi di affrontarlo con filosofia, il lunedì ti inchioda comunque. Torni alla routine, cerchi di carburare ma ti senti già in debito d’ossigeno. Quel passaggio dal relax del weekend alla frenesia settimanale è troppo brusco, quasi violento. E il corpo lo sa, prima ancora della testa. A volte te ne accorgi dai battiti, altre da quella tensione inspiegabile che ti porti dietro tutto il giorno.
E non pensare che sia un problema solo da pendolari o impiegati con mille scadenze. No, no. Pare proprio che anche chi ha smesso di lavorare da tempo, tipo i pensionati, continui a sentire l’effetto del lunedì come se dovesse ancora timbrare il cartellino. È assurdo, vero? Eppure succede. Come se il lunedì fosse ormai impresso nel nostro sistema nervoso, indipendentemente dalla nostra vita attuale.
Quando il lunedì colpisce anche il corpo
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Hong Kong ha deciso di andare a fondo su questa faccenda. Lo studio, riportato da Focus e pubblicato sul Journal of Affective Disorders, ha coinvolto più di tremila adulti over 50. Hanno monitorato per una settimana i loro livelli d’ansia, giorno per giorno. Ma non si sono fermati lì: hanno anche prelevato dei campioni per misurare il cortisolo, cioè l’ormone dello stress. E… sorpresa: il lunedì i livelli erano più alti del 23% rispetto agli altri giorni.
E no, non erano solo lavoratori in attività. Anche i pensionati avevano picchi simili, e questo ha spiazzato un po’ tutti. Tarani Chandola, il responsabile dello studio, ha spiegato che il lunedì funziona come una specie di “amplificatore di stress”, radicato così in profondità nella nostra cultura che agisce anche quando non ce ne sarebbe davvero motivo. Insomma, è come se il corpo reagisse d’istinto, indipendentemente dalla situazione. E qui arriva la parte più inquietante.
Cosa c’entra tutto questo con la salute
Secondo i ricercatori, tutta questa tensione — che magari uno liquida come “è solo un po’ d’ansia” — potrebbe incidere davvero sulla salute. Sì perché lo stress cronico, specialmente quello che si manifesta ogni settimana in modo ripetitivo, può mandare in tilt l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. È un nome complicato per indicare il centro di controllo del nostro stress. Se funziona male, possono scatenarsi problemi al sistema immunitario, malattie cardiovascolari, diabete o addirittura il cancro.
E mica servono eventi traumatici per attivarlo. Basta la semplice anticipazione del lunedì, quel pensiero che ti prende già la domenica sera. Un meccanismo silenzioso, subdolo, ma reale. Tutto questo emerge chiaramente dallo studio pubblicato su Journal of Affective Disorders e ripreso dalla sezione Cultura — ed è una di quelle scoperte che fanno davvero riflettere su quanto ci siamo abituati a convivere con lo stress… quasi senza accorgercene.