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Test genetico predittivo: a ognuno il suo rischio obesità fin dall’infanzia

Obesità infantile

Uno strumento preventivo (

Un modello due volte più efficiente apre la porta a una forma di medicina preventiva, personalizzata e facilmente prevedibile.

Immaginare di poter determinare, fin dai primi anni di vita, la predisposizione di un bambino a diventare obeso in età adulta potrebbe sembrare un’idea fantasiosa, ma nel 2025 è diventata una realtà tangibile.

Secondo l’ANSA, un nuovo test genetico, che si basa sulle informazioni di oltre 5 milioni di individui, è capace di valutare il rischio di obesità già prima dei cinque anni.

La scoperta offre un’opportunità unica per adottare misure precoci attraverso strategie specifiche legate allo stile di vita, promuovendo abitudini più salutari quando il percorso verso il benessere è ancora in fase di sviluppo.

Dietro l’innovazione si trova un team interdisciplinare del consorzio GIANT, composto da oltre 600 ricercatori provenienti da 500 istituzioni in tutto il mondo, compresi alcuni centri di ricerca italiani. Il test, sviluppato tramite punteggio di rischio poligenico (PGS), combina migliaia di variazioni genetiche, ognuna con un contributo limitato, per creare un punteggio complessivo in grado di misurare il rischio individuale.

Il nucleo del test

Il nucleo del test è rappresentato dal punteggio di rischio poligenico (PGS), formula che considera centinaia, se non migliaia, di varianti genetiche collegate all’indice di massa corporea (BMI). Il risultato ottenuto non equivale a una diagnosi, ma fornisce un’indicazione del rischio di sviluppare obesità nel corso della vita. Il vantaggio? Può essere calcolato già in giovane età, prima che fattori ambientali e abitudini influenzino in modo significativo la situazione. La ricerca condotta dall’Università di Copenhagen ha dimostrato che il PGS è più affidabile rispetto ai metodi precedenti, sia su grande scala che nei vari gruppi etnici simili europei e asiatici.

Un elemento fondamentale emerso dalla ricerca è che il rischio genetico può cambiare. In modo inaspettato, gli individui con PGS elevato rispondono bene agli interventi sullo stile di vita, anche meglio di chi ha un rischio genetico inferiore, anche se sono più inclini a riprendere peso in seguito. Ciò ribalta l’opinione secondo cui la genetica rappresenti un destino fisso, suggerendo che consapevolezza e prevenzione possano fare la differenza.

Prevenzione alimentare
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Fattori e speranze

Non tutti ottengono gli stessi benefici dall’uso del PGS. Il test si è rivelato più accurato per le persone di origine europea (fino al 17% della variazione del BMI è spiegata), mentre la capacità predittiva diminuisce notevolmente nelle popolazioni africane e in altre minoranze poco rappresentate nei dati di riferimento. Ciò evidenzia la necessità di ampliare le informazioni genetiche di riferimento per garantire equità nello sviluppo e nell’applicazione clinica dei test, onde fornire elementi di riferimento accessibili e rappresentanti di quasi tutte le etnie.

Con l’aumento dell’obesità infantile e la previsione che entro il 2035 metà della popolazione globale sarà in sovrappeso o obesa, avvalersi di strumenti predittivi anticipati offre la possibilità di contrastare tendenze allarmanti. L’obesità infantile grava infatti sul sistema sanitario, sulla crisi metabolica e sulle aspettative di vita. Intervenire precocemente potrebbe segnare pertanto una svolta significativa nella salute pubblica e personale.