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Smart Hospital: verso l’importanza del paziente al centro

Smart Hospital: verso l’importanza del paziente al centro

L’ospedale del futuro (Foto creata con AI) - www.biomedicalcue.it

Negli ultimi anni la sanità globale sta attraversando una trasformazione senza precedenti. Gli ospedali tradizionali, fondati su processi frammentati e modelli reattivi, stanno evolvendo in smart hospitals, strutture intelligenti che integrano tecnologie digitali, intelligenza artificiale (AI), Internet of Things (IoT), robotica e analisi predittiva per offrire cure più efficienti e personalizzate.

Dal concetto di “cura” alla centralità del paziente

Il paradigma sanitario sta passando da un modello centrato sul trattamento delle malattie a uno orientato alla gestione proattiva della salute. Come sottolineato dalla Computational and Structural Biotechnology Journal (Elsevier, 2024), il sistema ospedaliero del futuro non sarà più confinato entro le mura fisiche della struttura, ma si estenderà fino a casa del paziente e nei luoghi della vita quotidiana, grazie a dispositivi connessi, telemedicina e monitoraggio continuo.

In questo contesto, il paziente diventa protagonista. Le tecnologie digitali non solo migliorano la diagnosi e la terapia, ma permettono di coinvolgere attivamente l’individuo nel proprio percorso di cura. Il concetto di “human-centeredness”, emerso dallo studio Delphi condotto da Jovy-Klein et al. (BMC Health Services Research, 2024), rappresenta uno dei quattro pilastri fondanti del futuro smart hospital, insieme a intelligenza artificiale, sostenibilità ed ecosistema collaborativo.

Questo significa co-progettare servizi con i pazienti, potenziare la trasparenza dei dati clinici e introdurre nuovi ruoli professionali dedicati alla mediazione uomo-tecnologia. Gli ospedali intelligenti non sono solo luoghi di cura, ma piattaforme relazionali e digitali, dove medici, ingegneri, algoritmi e cittadini cooperano per migliorare la qualità della vita.

Tecnologia e sostenibilità: due facce della stessa innovazione

Gli smart hospitals si fondano su una infrastruttura interconnessa, dove sistemi clinici, sensori, robot e piattaforme cloud comunicano in tempo reale. L’uso dell’IA consente di prevedere complicanze, ottimizzare risorse e ridurre gli errori diagnostici. L’IoMT (Internet of Medical Things) collega letti, pompe di infusione e dispositivi indossabili, mentre la robotica automatizza attività logistiche e chirurgiche.

Ma la digitalizzazione deve conciliarsi con la sostenibilità. Gli ospedali del futuro saranno anche “green hospitals”: edifici intelligenti con impianti HVAC automatizzati, gestione energetica predittiva e riduzione dell’impatto ambientale.

La sanità smart, infatti, non può prescindere dal rispetto dei Sustainable Development Goals (SDG 7 e 11) e dalla responsabilità ambientale come parte integrante della qualità del servizio.

Il futuro è già qui: l’Italia tra le eccellenze mondiali

Il ranking World’s Best Smart Hospitals 2026 di Newsweek, elaborato con Statista, conferma che la digital transformation sanitaria non è più un traguardo ma una realtà consolidata. Nella classifica delle 350 strutture più innovative al mondo, l’Italia figura con 18 ospedali di eccellenza, a dimostrazione di un sistema in piena evoluzione.

La Mayo Clinic di Rochester si conferma al primo posto globale, seguita da Cleveland Clinic e Massachusetts General Hospital. Tra le italiane, la più avanzata è l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, 61° nel mondo, seguita dal San Raffaele di Milano (72°), dal San Camillo Forlanini di Roma (74°) e dallo IEO – Istituto Europeo di Oncologia (76°). Bene anche il Policlinico Gemelli (86°) e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (92°).

Complessivamente, la presenza italiana nel ranking riflette un equilibrio tra strutture pubbliche e private, distribuite da Milano a Roma, fino a Genova, Bergamo, Firenze, Pesaro e Castel Volturno. È il segnale di un ecosistema digitale in crescita, capace di coniugare innovazione, sicurezza e qualità della cura.

Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, verso un futuro più sostenibile (Humanitas foto) – www.biomedicalcue.it

Verso un nuovo ecosistema della salute

Il futuro degli smart hospitals è, in definitiva, un futuro ecosistemico e collaborativo. Le strutture non saranno più entità isolate ma nodi interconnessi in reti territoriali e digitali, dove i dati fluiscono in modo interoperabile e le decisioni cliniche si basano su analisi predittive condivise.

L’obiettivo è duplice: ridurre la distanza tra paziente e tecnologia e rafforzare la fiducia tra cittadini e istituzioni sanitarie. Come sottolinea lo studio Smart Hospitals: The Future of Healthcare Infrastructure (Blessing et al., 2025), l’ospedale intelligente non è solo un traguardo tecnologico, ma una nuova infrastruttura sociale, in cui la personalizzazione della cura e l’empatia digitale diventano i veri indicatori di progresso.

In questo scenario, l’Italia ha l’opportunità di giocare un ruolo strategico: investire nella formazione digitale del personale, promuovere interoperabilità e sostenibilità, e mantenere la centralità del paziente come principio guida. Solo così il concetto di “smart” potrà davvero tradursi in una sanità più umana, efficiente e accessibile per tutti.