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Sfogo su tutto il volto: non si tratta di una semplice allergia | È il primo sintomo di una malattia subdola e sconosciuta

Sfogo sul viso (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Sfogo sul viso (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Macchie sul viso e stanchezza che non passa? Potrebbe non essere un semplice sfogo: fai attenzione a questa malattia. 

A volte ci guardiamo allo specchio e notiamo qualcosa di strano sulla pelle: un arrossamento, uno sfogo che non avevamo mai visto prima. E la mente corre subito a un’allergia, o magari a qualche crema sbagliata. Ma non sempre è così. Ci sono situazioni in cui quello che appare sulla pelle è solo la punta dell’iceberg, un campanello d’allarme che parla di qualcosa di più profondo.

Il corpo lancia segnali in modi che non ci aspettiamo. Nulla di eclatante, certo, ma se messi insieme possono iniziare a raccontare una storia diversa. Ecco perché ignorare questi sintomi, anche se lievi, può essere un errore. Serve un pò più di attenzione, un pizzico di ascolto in più verso quello che il corpo prova a dirci.

La cosa difficile è che, quando i sintomi sono vaghi o sparsi in diverse aree, è facile pensare che siano scollegati. Magari ci si rivolge a uno specialista per ogni singolo problema, senza rendersi conto che potrebbero avere tutti la stessa origine. E qui nasce la difficoltà vera: collegare i puntini. È complicato, lo so, ma a volte è proprio lì che si fa la differenza.

Inoltre, non tutte le persone sono a rischio allo stesso modo. Il risultato? Ritardi nella diagnosi, trattamenti iniziati tardi e… problemi che potevano essere evitati. Ecco perché è fondamentale fare più informazione, senza allarmismi, ma con chiarezza.

Una diagnosi che può cambiare tutto

Eppure, con gli strumenti di oggi, individuarlo per tempo è possibile. Come riporta anche Skytg24, basta un esame del sangue per cercare gli autoanticorpi – quelli antinucleo in particolare – per iniziare a capirci qualcosa. Secondo gli esperti della Società Italiana di Reumatologia, una diagnosi precoce può fare la differenza, anche perché oggi ci sono terapie nuove e molto più efficaci.

Andrea Doria, presidente della Sir, ha spiegato che i farmaci attuali – dagli immunosoppressori a quelli biologici – possono portare alla remissione anche per lunghi periodi, ma solo se usati nei primi stadi della malattia. E Rosa Pelissero, presidente del Gruppo Les Italiano, lo dice chiaramente: “Ricevere oggi una diagnosi è diverso rispetto a vent’anni fa”. Serve informare di più, e meglio.

Sfogo cutaneo (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Sfogo cutaneo (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Quando i sintomi sembrano scollegati ma non lo sono

Una di queste malattie si chiama Lupus Eritematoso Sistemico, o semplicemente LES. Si tratta di una patologia autoimmune – e già qui uno pensa: “eh? Auto-cosa?” – che significa che il sistema immunitario, per qualche motivo, inizia ad attaccare i propri organi e tessuti. In Italia ne soffrono circa 40mila persone, in larga parte donne tra i 20 e i 35 anni.

Lo chiamano anche la “malattia dai mille volti”, proprio perché può manifestarsi in tantissimi modi diversi. A volte con dolori alle articolazioni, altre con sfoghi cutanei – tipo un rossore sulle guance e sul naso – che può sembrare un’allergia qualsiasi. O con sintomi più strani: febbricola, infiammazioni interne, disturbi al sangue. E invece è sempre lui, il lupus, che si nasconde dietro segnali all’apparenza innocui.