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Scoperta una nuova terapia con elettricità: così il corpo ripara i tessuti più velocemente

Terapia

La terapia rivoluzionaria con l'elettricità (Freepik Foto) - www.biomedicalcue.it

Il processo di guarigione dei tessuti è regolato da una complessa interazione tra cellule immunitarie, mediatori molecolari e microambiente extracellulare.

Tra le cellule chiave figurano i macrofagi, in grado di oscillare tra uno stato pro-infiammatorio (fenotipo M1) e uno rigenerativo (fenotipo M2). Il controllo di questo equilibrio è cruciale: una risposta infiammatoria persistente può compromettere la rigenerazione e favorire cronicità della lesione.

Un team interdisciplinare del Trinity College Dublin ha recentemente mostrato che la stimolazione elettrica diretta dei macrofagi umani può indurre una riprogrammazione fenotipica, spingendo le cellule verso uno stato anti-infiammatorio e pro-rigenerativo. Lo studio, pubblicato su Cell Reports Physical Science, costituisce una prova di principio di come segnali bioelettrici possano fungere da strumento di immunomodulazione (Trinity College Dublin, 2025).

Gli esperimenti sono stati condotti utilizzando macrofagi primari isolati da donatori umani tramite il servizio trasfusionale nazionale irlandese. Le cellule sono state coltivate in un bioreattore customizzato, sottoposte a correnti elettriche controllate e successivamente analizzate tramite saggi di espressione genica e funzionali (Medical Xpress, 2025).

I risultati hanno evidenziato una riduzione significativa dell’attività infiammatoria (TNF-α, IL-6) e un aumento dell’espressione di geni associati a processi di angiogenesi e reclutamento cellulare (VEGF, CXCL12), delineando una nuova strategia terapeutica basata sulla bioelettronica rigenerativa (GEN News, 2025).

Riprogrammazione dei macrofagi sotto stimolazione elettrica

L’analisi molecolare ha rivelato che la stimolazione elettrica modula vie di segnalazione centrali nel destino funzionale dei macrofagi. In particolare, è stata osservata una riduzione dell’attività di NF-κB, noto promotore di risposte infiammatorie, e un aumento della fosforilazione di STAT3, fattore di trascrizione implicato nella polarizzazione M2 e nella promozione di processi riparativi (Trinity College Dublin, 2025).

Sul piano funzionale, i macrofagi trattati hanno stimolato la formazione di tubuli vascolari in cellule endoteliali (HUVECs) e potenziato la migrazione di cellule staminali mesenchimali in modelli di “scratch assay”. Questi risultati indicano che l’effetto della stimolazione elettrica non si limita a un cambio trascrizionale, ma si traduce in una reale capacità di orchestrare la rigenerazione tissutale (Medical Xpress, 2025).

Terapia elettrica
La terapia con l’elettricità cambia tutto (Freepik Foto) – www.biomedicalcue.it

Prospettive cliniche e applicazioni traslazionali

L’uso di cellule umane primarie, piuttosto che linee cellulari o modelli murini, rende i risultati particolarmente rilevanti per la traslazione clinica. La possibilità di integrare stimolatori elettrici miniaturizzati o biomateriali conduttivi nei siti di lesione apre a nuove strategie terapeutiche personalizzate per ulcere croniche, lesioni traumatiche e condizioni infiammatorie persistenti (GEN News, 2025).

Secondo i coordinatori dello studio, il prof. Michael Monaghan (Ingegneria) e la prof.ssa Aisling Dunne (Biochimica e Immunologia), i prossimi passi consisteranno nello sviluppo di protocolli elettrici più raffinati e nella verifica degli effetti in modelli preclinici complessi. La bioelettronica rigenerativa, se confermata da trial clinici futuri, potrebbe diventare una piattaforma terapeutica versatile per modulare l’immunità e accelerare la riparazione dei tessuti (Trinity College Dublin, 2025).