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Scoperta la cura per l’ALZHEIMER: una comune piantina ha dei poteri magici | Consumala tutti i giorni: il tuo cervello ringrazierà

Alzheimer rappresentazione

Una nuova scoperta (canva.com) - www.biomedicalcue.it

Il composto naturale che potrebbe limitare l’accumulo di beta-amiloide: le novità nella ricerca contro l’Alzheimer. 

Nel vasto mondo delle erbe aromatiche, solo poche riescono a unire le tradizioni culinarie con un possibile valore scientifico; sembrerà fantascienza ma è così.

Già da secoli vi è un elemento fondamentale nelle tavole mediterranee, e il suo profumo fresco e forte è diventato simbolo di convivialità e salute.

Tuttavia, tale erba si propone anche in un ruolo inedito nell’ambito medico, in quanto sarebbe stata scoperta una sostanza che potrebbe avere effetti fortemente protettivi sul sistema nervoso.

Il rapporto tra alimentazione e salute cerebrale è già da tempo oggetto di studi approfonditi, ma l’individuazione di una sostanza naturale con caratteristiche simili ai metaboliti benefici generati dal nostro intestino offre nuove direzioni di ricerca promettenti nella lotta l’Alzheimer.

Il potenziale sostanziale

Come riportato da Ok Salute, un team di scienziati dell’University of South Florida Health ha identificato, in uno studio pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience, un composto nel basilico denominato fenchol. Questo elemento replicherebbe gli effetti vantaggiosi di alcuni acidi grassi a catena corta creati dal microbiota intestinale, i quali hanno un’importante funzione nel nutrire le cellule del colon e nel proteggere quelle cerebrali dall’insorgenza di beta-amiloide, proteina neurotossica legata all’Alzheimer. Negli individui che soffrono di questa condizione, i metaboliti risultano diminuiti, comportando un accumulo di placche dannose per la memoria e le capacità cognitive.

I ricercatori hanno esaminato più di 144.000 sostanze naturali per scoprire quelle capaci di replicare l’azione dei metaboliti intestinali. Fra i quindici candidati selezionati, il fenchol è emerso come il più promettente. Questa molecola, che conferisce al basilico il suo aroma distintivo, sembrerebbe avere un ulteriore effetto protettivo diretto sulle cellule neuronali, stando alle evidenze raccolte.

Basilico pianta
Contiene fenchol (canva.com) – www.biomedicalcue.it

Risultati e prospettive

Come riportato dalle fonti, i test effettuati su colture di cellule umane e modelli murini affetti da Alzheimer, il fenchol ha mostrato di ridurre in modo significativo la formazione di placche di beta-amiloide e la morte dei neuroni. I ricercatori hanno notato anche un incremento nella degradazione della proteina danneggiata, permettendo una rimozione più veloce dal cervello. Inoltre, il composto sembrerebbe diminuire la creazione di “cellule zombie”, neuroni semi-vivi che peggiorano il processo neurodegenerativo.

Nonostante i risultati incoraggianti, gli autori della ricerca avvertono che è tuttavia ancora troppo presto per considerare l’uso diretto del basilico nella prevenzione o nel trattamento dell’Alzheimer. Saranno necessari ulteriori e futuri studi clinici sull’uomo per confermare gli effetti riscontrati e stabilire eventuali modalità di impiego terapeutico.