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Sclerosi multipla, un esame che facciamo ogni giorno svela la malattia | Gli esperti non hanno dubbi: anticipi anche i primi sintomi

Rappresentazione simbolica sclerosi multipla

La prevenzione è tutto (canva.com) - www.biomedicalcue.it

Un semplice esame che facciamo spesso può anticipare la diagnosi di sclerosi multipla: ecco come prevenire cambia tutto. 

Da sempre, la medicina moderna si concentra sul trattamento delle malattie una volta che queste si manifestano. Ma la vera innovazione, oggigiorno, consiste nell’intercettarle in anticipo.

Questo concetto è particolarmente incisivo nella lotta alla sclerosi multipla, malattia cronica e debilitante che, ad oggi, non ha una cura definitiva. Tuttavia, gli attuali progressi scientifici ci permettono di contenerla prima ancora che compaiano i primi sintomi.

La diagnosi precoce è fondamentale. E qualcosa che prima sembrava impossibile – ovvero identificare una condizione neurologica prima della sua manifestazione – ora è di fatto possibile.

Grazie a strumenti all’avanguardia, dati e attenzione ai segnali del corpo, possiamo realizzare ciò che le generazioni precedenti potevano solo sognare: inizia tutto da qui.

Nuovi standard di diagnosi

Come riportato da Vanity Fair, oggi è possibile individuare i primissimi segni della sclerosi multipla attraverso una semplice risonanza magnetica, anche in assenza di sintomi evidenti. Secondo Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, siamo entrati in una nuova era nella gestione della SM: un’era in cui la diagnosi può precedere la malattia stessa.

Questo è possibile grazie alla capacità della risonanza di rilevare lesioni cerebrali compatibili con la sclerosi multipla anche prima che i sintomi si manifestino. Di conseguenza, potremo presto iniziare terapie farmacologiche ad alta efficacia in una fase ancora più precoce, con l’obiettivo di “silenziare” la malattia prima che influenzi la vita del paziente. Inoltre, a settembre 2025 verranno pubblicati nuovi criteri diagnostici, destinati a trasformare radicalmente l’approccio alla SM, aumentando ulteriormente le opportunità di prevenzione e gestione.

Risonanza magnetica
Un esame comune (canva.com) – www.biomedicalcue.it

Frontiere della prevenzione

Come riporta Battaglia, cinquant’anni fa, la probabilità che una persona con SM sviluppasse una disabilità grave era del 70%; oggi, si è ridotta al 10-15%. Questo è il risultato di diagnosi più tempestive, ma anche di nuovi farmaci e di un sistema di riabilitazione neurologica più efficace e diffuso. La nuova sfida è prevenire anche le cause ambientali che possono contribuire all’insorgenza della malattia: pertanto bisogna evitare il fumo attivo e passivo, contrastare l’obesità fin dall’infanzia, mantenere adeguati livelli di vitamina D e adottare stili di vita sani. Tutto ciò può contribuire a ridurre i fattori di rischio che, insieme alle predisposizioni genetiche, influenzano l’insorgenza della SM.

Il futuro della sclerosi multipla, quindi, non è più legato solo alla gestione del decorso della malattia. Oggi è una battaglia che si combatte in anticipo, con strumenti diagnostici all’avanguardia e un approccio sempre più incentrato sulla persona, anche grazie ai PTDA, i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, disponibili nei principali centri italiani, come sottolinea la fonte.