Home / Trending News / Riconosciuto un nuovo ARACNIDE KILLER | Un morso e finisci dritto in ospedale: prima perdi conoscenza poi finisci in obitorio

Riconosciuto un nuovo ARACNIDE KILLER | Un morso e finisci dritto in ospedale: prima perdi conoscenza poi finisci in obitorio

Malmignatta

Attenti al ragno! (commons.wikimedia.org/Onofrio Panzarino) - www.biomedicalcue.it

Scopri tutto sul ragno più velenoso: saperlo riconoscere, evitare il morso e agire in fretta può fare la differenza. 

La paura dei ragni è un sentimento radicato nell’umanità, presente fin dall’antichità e intessuto di miti e leggende in diverse culture.

Alcuni ragni, però, suscitano qualcosa di più di una semplice paura: la loro esistenza impone rispetto e cautela, considerando le reali conseguenze che possono generare.

Nel nostro paese, ricco di biodiversità, si trovano anche specie di ragni il cui veleno è noto per la sua potenza, tanto da rappresentare un serio pericolo per la salute delle persone.

Capire le peculiarità di questi animali è essenziale sia per evitare incidenti che per gestirli nel modo giusto.

La “macchia” nera

Come riporta Zig Zag, nel complesso panorama degli aracnidi italiani, la malmignatta, soprannominata “vedova nera mediterranea”, spicca per la sua pericolosità. Diffusa in molte regioni – dalla Liguria alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna – è tra i ragni più velenosi d’Italia, insieme al temuto ragno violino.

La femmina di malmignatta si riconosce per il corpo nero e i tredici punti rossi sull’addome, un chiaro esempio di avvertimento cromatico per i predatori. Come spiega Zig Zag, non supera i 15 mm di lunghezza, e predilige gli ambienti aridi e sassosi tipici della macchia mediterranea, i muri a secco e le zone isolate, evitando le case. Per questo motivo, e per le sue abitudini schive, è raro che entri in contatto con l’uomo, anche se la sua presenza è tutt’altro che insolita in certe zone.

Malmignatta iconografia
Diversa dall’americana (commons.wikimedia.org/W. Linsenmaier) -www.biomedicalcue.it

Un veleno potentissimo

Il pericolo per l’uomo risiede nel suo veleno, una potente neurotossina che provoca la sindrome del latrodectismo. I sintomi secondo Zig Zag vanno da sudore, nausea, vomito, febbre e mal di testa a forti crampi addominali, dolori muscolari e, in casi gravi, perdita di coscienza e – seppur raramente – morte. Rispetto alla più famosa vedova nera americana, ci sono differenze sia nell’aspetto che nella composizione del veleno: la specie americana ha una tipica macchia rossa a forma di clessidra, mentre la malmignatta ha tredici macchie rosse sul dorso.

In caso di morso, è vitale intervenire subito: pulire la ferita, mettere del ghiaccio e andare immediatamente al pronto soccorso. I sintomi locali possono essere dolore forte, rossore, gonfiore e rigidità muscolare, mentre a livello generale possono comparire sudorazione eccessiva, tremori, battito cardiaco accelerato, nausea, vertigini, mal di testa e difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, possono verificarsi problemi respiratori seri e shock anafilattico.