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Ricerca pionieristica sui dispositivi cerebrali: i batteri potrebbero essere la causa di infiammazioni e malfunzionamenti

batteri al microscopio

Una ricerca senza precedenti (pexels.com) - www.biomedicalcue.it

Una ricerca senza precedenti sui dispositivi cerebrali: i batteri potrebbero essere la vera causa di infiammazioni e malfunzionamenti

Una scoperta rivoluzionaria sulla salute cerebrale è stata pubblicata su Science Daily! In effetti abbiamo assistito all’avvicendarsi di tantissime calamità ed infermità nella storia medica dell’umanità.

Ma ecco la novità: i dispositivi cerebrali impiantabili costituiscono una concreta prospettiva di speranza per i pazienti affetti da paralisi, epilessia e altri disturbi neurologici.

Tuttavia, una recente indagine condotta dalla Case Western Reserve University ha svelato un aspetto allarmante. Come evidenziato nello studio pubblicato anche sulla rivista Nature Communications, i batteri possono invadere il cervello a seguito dell’impianto di dispositivi medici, provocando infiammazione e riducendo l’efficacia a lungo termine di tali tecnologie.

Questa scoperta potrebbe comportare una revisione radicale del design degli impianti, al fine di aumentarne la sicurezza e l’efficienza. Approfondiamo quindi al meglio le implicazioni, lo sviluppo e i possibili scenari di tale studio.

Il ruolo inaspettato dei batteri

Il team di ricerca, guidato dal Dott. Jeff Capadona, ha esaminato la presenza di DNA batterico nei cervelli di modelli murini a cui sono stati impiantati microelettrodi, riscontrando un’invasione sorprendente di batteri provenienti dall’intestino. Ciò implica che la compromissione della barriera emato-encefalica causata dall’impianto possa facilitare l’ingresso di microrganismi nel cervello.

“Per decenni, ci siamo concentrati sulla risposta immunitaria del corpo agli impianti, ma ora sappiamo che i batteri giocano un ruolo cruciale nell’infiammazione che li circonda”, ha dichiarato il Dott. George Hoeferlin, autore principale dello studio. Effettivamente i batteri possono avere un doppio ruolo nella funzionalità del nostro corpo ed intero sistema biologico: alcuni sopravvivono nel nostro sistema e in alcuni organi per difenderli da minacce esterne; altri come l’Helicobacter invece sono in grado di resistere all’acidità di stomaco e provocare una sintomatologia che, se non trattata adeguatamente, può avere conseguenze sicuramente complicate.

visione batteri al microscopio
Il ruolo inaspettato dei batteri (pexels.com) – www.biomedicalcue.it

Antibiotici e implicazioni future

Nel corso della ricerca, l’impiego di antibiotici ha ridotto la contaminazione batterica e migliorato le prestazioni dei dispositivi impiantati, sebbene un uso prolungato si sia dimostrato nocivo. I ricercatori sottolineano che alcune delle specie batteriche identificate nel cervello sono state associate a gravi malattie neurologiche, quali Alzheimer, Parkinson e ictus. “Se non identifichiamo e affrontiamo questa conseguenza dell’impianto, potremmo causare più danni che benefici”, ha avvertito il Dott. Capadona.

Lo studio apre nuove prospettive per la progettazione di dispositivi cerebrali che minimizzino il rischio di infezioni batteriche. Le scoperte potrebbero migliorare le strategie cliniche, rendendo gli impianti neurali più sicuri ed efficaci. Capadona e il suo team stanno ora ampliando la ricerca per indagare la presenza di batteri in altri tipi di impianti cerebrali, quali gli shunt ventricolari utilizzati nel trattamento dell’idrocefalo. Come sottolineato dalla Case Western Reserve University, tali risultati potrebbero trasformare radicalmente le pratiche mediche, migliorando la salute dei pazienti e l’affidabilità dei dispositivi impiantati.