Questa macedonia è un killer silenzioso: evitala come la peste | Pensi di mangiare frutta sana ma stai solo uccidendo te stessa
Macedonia e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Quella vaschetta colorata nel frigo sembra salutare, ma nasconde più di quanto immagini: ecco a cosa fare attenzione.
D’estate, si sa, la voglia di cucinare va a farsi benedire. Fa caldo, si suda solo a pensare al fornello acceso, e allora vai di piatti freschi, leggeri. E cosa c’è di più fresco e apparentemente innocuo di una bella macedonia?
Colorata, dolce al punto giusto, e — almeno all’apparenza — piena di roba buona. Un classico intramontabile che, però, potrebbe non essere così salutare come sembra. Dietro quella ciotola di frutta si nascondono più sorprese di quanto immagini.
Ormai trovare il tempo per sbucciare, lavare e tagliare tutto a mano sembra un lusso. C’è chi ci prova, certo, ma la maggior parte delle persone si affida alla frutta già pronta. Comoda, bella da vedere e pure profumata.
Basta aprire la confezione e via, sei a posto. E se poi viene venduta già in pezzi, con tanto di forchettina ecologica? Ancora meglio, no? Be’, non sempre. Sugli scaffali dei supermercati è ormai un tripudio di vaschette: anguria a cubetti, melone a fettine, fragole pulite, uva già lavata… e le immancabili macedonie miste.
Tante domande
Ce ne sono di ogni tipo, con nomi e packaging diversi, ma alla fine girano sempre intorno agli stessi marchi. Facili da prendere, facili da mangiare. Ma quello che contengono… ecco, lì le cose iniziano a farsi un po’ più complicate.
Perché se è vero che queste confezioni risolvono un sacco di problemi, è anche vero che pongono un sacco di domande. Cosa c’è davvero dentro quella vaschetta? Solo frutta oppure qualcos’altro? E quanto dura, davvero, prima di diventare immangiabile? Il punto è che molti si fidano dell’etichetta e basta. Ma magari sarebbe meglio leggere tutto con un po’ più di attenzione.
Quello che non vedi (ma dovresti sapere)
A guardarle così, sembrano tutte simili. Ma la differenza la fanno i dettagli. Per esempio: quasi tutte queste macedonie contengono acido ascorbico (E330). È vitamina C, in pratica, e serve per non far annerire la frutta. Ok, nulla di preoccupante fin qui. Ma alcune vaschette — come riporta Il Fatto Alimentare — vanno un po’ oltre: hanno dentro anche ascorbato di sodio (E301) e carbonato di calcio (E170). Non sono veleno, certo, ma non tutti li tollerano allo stesso modo. Questi additivi, va detto, non sono veri conservanti, e quindi molte confezioni portano la scritta “senza conservanti” in bella vista.
Però prolungano comunque la durata, insieme alla famosa catena del freddo, che deve restare intatta dal produttore fino al tuo frigorifero. Se qualcosa va storto nel tragitto, la freschezza può diventare un ricordo abbastanza in fretta. E poi c’è il discorso sul confezionamento in atmosfera protettiva. Una tecnica che prevede l’uso di gas per rallentare il deterioramento. Ma — e qui viene il bello — nessuna delle confezioni esaminate lo dichiarava in etichetta. Quindi o non viene usata, o non viene detto. In entrambi i casi, la trasparenza non è proprio totale.