Purissima e levissima: in questa regione l’acqua è davvero come quella che vedi in tv | Non hanno trovato nessuna traccia di plastica
Qui l'acqua è purissima (canva.com) - www.biomedicalcue.it
In questa regione l’acqua è davvero purissima come la Levissima. Lo dicono le ricerche e gli esperti: niente plastica.
In alcuni angoli d’Italia, il rapporto con l’acqua è qualcosa di profondamente culturale e identitario. L’Italia è una realtà territoriale molto vasta e peculiare.
Il nostro rapporto con l’acqua è continuo e necessario, come il respiro. Dal bicchiere in tavola alle caraffe in frigo, fino alle fontane pubbliche dove le persone si fermano con la borraccia vuota per riempirla prima di rimettersi in cammino.
E proprio per questo motivo, sempre più persone si stanno interrogando su ciò che realmente circola nei tubi che arrivano nelle loro case. Le inchieste televisive e il giornalismo hanno affrontato spesso la questione, richiedendo interventi statali diretti ed incentivi per pubblico ed imprese di settore.
Non mancano le conversazioni; le abitudini evolvono col tempo e i costumi sociali e le scelte ecologiche stanno sempre più influenzando il comportamento della comunità e l’attenzione verso la sostenibilità.
La migliore acqua
Secondo Libero, l’Umbria è diventata la regione con l’acqua potabile più pura d’Italia. Questo primato è il risultato di un lungo processo scientifico e amministrativo, caratterizzato da rigorosi controlli e da una sinergia vincente tra enti sanitari e ambientali. Nel “verde centro” del Paese, infatti, è stato attivato il primo sistema in Italia per il monitoraggio continuo delle sostanze perfluoroalchiliche, conosciute come Pfas (le abbiamo discusse anche su Marinecue).
Tramite protocollo d’intesa, la Regione – insieme ad Arpa Umbria, Auri e alcune aziende sanitarie locali – ha dato il via ad un piano di controlli periodici e coordinati. Il progetto anticipa la scadenza fissata dalla normativa nazionale per gennaio 2026, ponendo così l’Umbria in posizione di eccellenza nella tutela delle acque destinate al consumo cittadino.

Addirittura migliore
Un’importante questione evidenziata dalla fonte è che, con tali standard, l’acqua del rubinetto in Umbria risulta in certi casi addirittura più sicura di quella in bottiglia! Ciò è dovuto alla frequenza dei controlli e alla tracciabilità continua dei dati, fattori che promuovono sia la protezione ambientale sia la diminuzione dell’uso di plastica monouso. La regione sta dimostrando come la sostenibilità e la qualità possano andare di pari passo, trasformando una risorsa comune in un patrimonio condiviso.
La sfida, secondo Libero, è ora quella di garantire che questo modello diventi un punto di riferimento anche per il resto del territorio nazionale. Investire in monitoraggi regolari, in una comunicazione scientifica chiara e in una forte cooperazione tra le istituzioni significa tutelare una risorsa fondamentale e allo stesso tempo consolidare la fiducia dei cittadini.
