Spondilodicite jatrogena (screenshot MedicinaInformazione/YouTube) - biomedicalcue.it
Un intervento di 12 ore salva la colonna vertebrale di una donna con infezioni su più punti. Ecco come hanno fatto a Pisa.
All’ospedale di Cisanello, a Pisa, è stato eseguito un intervento neurochirurgico di dodici ore su una paziente affetta da una grave infezione vertebrale. La procedura ha previsto la rimozione di tessuto osseo compromesso e l’impianto di protesi in titanio per ricostruire la colonna.
La paziente presentava una spondilodiscite avanzata, con febbre persistente e compromissione della mobilità. L’infezione aveva aggredito più segmenti vertebrali, tanto da richiedere l’intervento chirurgico. Le terapie farmacologiche precedenti non avevano prodotto miglioramenti clinici.
L’intervento è stato condotto da un’équipe composta da neurochirurghi, anestesisti, infettivologi e specialisti in neuroradiologia. La ricostruzione vertebrale è avvenuta in un’unica seduta operatoria, con l’utilizzo di impianti biocompatibili e tecniche di monitoraggio intraoperatorio.
A distanza di poche settimane, la paziente ha recuperato l’autonomia motoria. Come hanno lavorato i medici e quali sono le tecniche adottate che hanno permesso questo decorso? Ecco come si è intrapresa la strada dell’intervento.
Il caso trattato a Pisa riguarda una paziente con una grave infezione vertebrale che aveva compromesso la stabilità della colonna. La diagnosi di spondilodiscite jatrogena ha richiesto un intervento neurochirurgico ad alta complessità, con rimozione delle strutture ossee infette e ricostruzione completa.
La procedura ha previsto l’utilizzo di protesi in titanio. L’intervento ha coinvolto tecniche avanzate di chirurgia vertebrale, con supporto neuroradiologico e monitoraggio intraoperatorio. In questi casi, la gestione dell’infezione richiede un approccio chirurgico aggressivo, associato a terapia antibiotica mirata.
La ricostruzione vertebrale è in un’unica seduta, così ha ridotto i rischi legati a interventi multipli. Questo tipo di trattamento è indicato solo in centri specializzati, dove è possibile coordinare competenze cliniche e tecnologiche per Nurse Times. L’intervento è all’ospedale Cisanello di Pisa, all’interno dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup). La struttura ospita una Unità operativa di Neurochirurgia con competenze specifiche nella gestione di patologie spinali complesse. La paziente presentava un’infezione spinale estesa, non risolvibile con terapia farmacologica.
L’intervento ha previsto la rimozione delle vertebre compromesse e l’impianto di protesi in titanio, scelte per la loro capacità di integrarsi con il tessuto osseo e garantire stabilità. La paziente ha seguito un percorso di riabilitazione vertebrale personalizzata, finalizzato al recupero dell’autonomia motoria. A distanza di poche settimane, ha ripreso a camminare in autonomia e a svolgere le attività quotidiane. Il programma riabilitativo ha previsto esercizi per il controllo posturale, il rinforzo muscolare e la rieducazione funzionale. Nei casi di chirurgia vertebrale ad alta complessità, il follow-up monitora l’integrazione delle protesi e prevenire complicanze. La prognosi è positiva, ma richiede controlli periodici e una gestione attenta della salute ossea. Il recupero funzionale è stato possibile grazie alla stabilità garantita dagli impianti e alla tempestività dell’intervento.