Piercing, rossore e caldo eccessivo dopo due giorni: non aspettare un minuto di più | Ti devono portare subito in sala operatoria

Piercing e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Quando qualcosa sembra “normale”, ma il tuo corpo ti sta chiedendo aiuto: attenzione a quello che può accadere con i piercing.
Oggi il piercing è diventato quasi come scegliere un paio di scarpe: si va, si fa, e via. Che sia un brillantino al naso, un anellino all’ombelico o un foro in alto sull’orecchio, è ormai una pratica comune, soprattutto tra i più giovani. Ma c’è una cosa che spesso si dimentica: non si tratta solo di estetica, è comunque una ferita sulla pelle. E ogni ferita può complicarsi, se non trattata come si deve.
Il problema è che, in molti casi, si sottovalutano i rischi. Si va in un centro qualsiasi, si sceglie il gioiello, si fa il foro e poi… si spera vada tutto bene. Ma non è sempre così. Anche un gesto che sembra banale può trasformarsi in qualcosa di più serio se non vengono seguite le norme igieniche basilari o se ci si dimentica completamente delle cure post-piercing. Insomma, ci si fida troppo del “vedrai che guarisce da solo”.
E invece no. Il nostro corpo parla, e quando lo fa, bisogna ascoltarlo. Certi segni non sono lì per caso, e se si mostrano allora non è più qualcosa da ignorare. Ecco, proprio lì si gioca la partita: capire in tempo che non è tutto normale.
Perché è così facile farsi prendere dalla pigrizia o pensare “è solo un’infiammazione, passerà”. Si cerca magari su internet, si prova con qualche rimedio casalingo e intanto… il problema cresce. Il tempo, in questi casi, può diventare un nemico. Meglio fermarsi subito e valutare con attenzione cosa sta succedendo.
I segnali che devono far scattare il campanello
Se attorno al piercing inizi a notare rossore sempre più evidente, la pelle è calda al tatto, e magari senti anche una specie di battito interno, è bene non far finta di niente. Se poi spunta anche del liquido – quel classico pus giallo o verdastro con un odore sgradevole – siamo già oltre il semplice fastidio. Ah, e se arriva anche la febbre, allora è davvero il caso di muoversi in fretta.
La cosa migliore da fare? Parlare subito con un medico. Anche solo per togliersi il dubbio. Se si agisce in tempo, può bastare una crema antibiotica o un farmaco da prendere per bocca, e tutto si risolve in pochi giorni. Ma se si rimanda… eh, lì le cose si complicano parecchio.
Quando non basta più aspettare
Lasciar correre può aprire la strada a situazioni davvero serie, come riporta ISSalute. Una semplice infezione, se trascurata, può trasformarsi in un ascesso (quella roba piena di pus che fa un male cane), oppure può danneggiare parti del corpo come il setto nasale. E ci sono casi in cui può diventare pericoloso anche respirare, come succede nell’angina di Ludwig, una roba davvero tosta che interessa la zona sotto la mandibola.
E no, non è finita qui. In alcuni (rari, ma reali) casi, i batteri riescono a entrare nel sangue, provocando cose come la sepsi o la sindrome da shock tossico. Non serve dire che, a quel punto, non si parla più solo di dolore o infezione, ma di qualcosa di potenzialmente letale. Meglio agire prima che sia troppo tardi. Anche perché poi, oltre al dolore, restano cicatrici visibili e magari anche la necessità di un intervento chirurgico.