Pescara, ricostruito cranio e orbita a 21enne con tumore raro: intervento riuscito

Intervento chirurgico rivoluzionario (Freepik Foto) - www.biomedicalcue.it
Un caso clinico raro ha visto protagonisti neurochirurghi e chirurghi maxillo-facciali dell’Ospedale di Pescara.
Cosa è accaduto? Un intervento che ha sapore di incredibile: i medici hanno ricostruito cranio e orbita di un paziente di 21 anni affetto da tumore fibro-osseo. La lesione, situata in una zona critica del volto e vicina alle strutture oculari, comprometteva la vista e alterava significativamente l’estetica facciale (fonte: ANSA, 3 settembre 2025).
La complessità dell’intervento risiedeva non solo nella rimozione della massa tumorale, ma anche nella conservazione delle funzioni neurologiche e nella ricostruzione della geometria dell’orbita. La sinergia tra reparti diversi ha permesso di affrontare il caso con una strategia chirurgica integrata e altamente specializzata.
La ricostruzione è stata eseguita utilizzando protesi in titanio personalizzate, realizzate con tecnologia EBM (Electron Beam Melting), che ha permesso di replicare fedelmente le porzioni ossee rimosse e di ripristinare l’armonia estetica del volto. L’approccio ha combinato precisione clinica e tecnologie di ultima generazione, riducendo i rischi di complicanze post-operatorie.
Il paziente è stato dimesso in circa dieci giorni, confermando l’efficacia della gestione multidisciplinare e della pianificazione pre-operatoria avanzata. L’intervento rappresenta un modello di trattamento per tumori fibro-ossei in sede cranio-orbitaria, un ambito chirurgico caratterizzato da alta complessità.
Tecniche chirurgiche e ricostruzione avanzata
La fase di rimozione della lesione è stata condotta dall’équipe di Neurochirurgia guidata dal prof. Donato Carlo Zotta, con il supporto delle colleghe Lucia Innocenti e Fabiola Cappella. Il team ha operato in un’area delicata, garantendo la salvaguardia delle strutture neurologiche e ottiche, elemento cruciale per mantenere la funzionalità visiva.
Successivamente, il reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale, diretto da Giuliano Ascani e dalla collega Carlotta Criscuolo, ha eseguito la ricostruzione dell’orbita e delle strutture ossee contigue. La protesi in titanio personalizzata, ottenuta con tecnologia EBM, ha permesso di ripristinare la posizione naturale dell’occhio e di garantire un risultato estetico equilibrato, combinando stabilità strutturale e biocompatibilità.
Approccio multidisciplinare e gestione perioperatoria
La riuscita dell’intervento ha richiesto un coordinamento stretto tra reparti diversi, anestesisti e personale infermieristico. L’équipe guidata dal dr. Stefano Pettinella ha gestito la fase anestesiologica, fondamentale per garantire sicurezza e stabilità durante procedure complesse in aree altamente vascolarizzate e vicine a nervi critici.
Secondo Zotta, la sinergia tra neurochirurghi e chirurghi maxillo-facciali, unita all’esperienza clinica maturata negli anni, è stata determinante per affrontare un caso così raro. Il direttore generale della ASL di Pescara, Vero Michitelli, ha sottolineato come la combinazione di competenze specialistiche e tecnologie avanzate permetta di trattare patologie complesse, confermando il ruolo dell’Ospedale di Pescara come centro di eccellenza nella gestione di tumori cranio-facciali.