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Parkinson, il tremore alle mani non è il primo sintomo: attenzione a questa sensazione | Compare diversi anni prima

Parkinson, il tremore alle mani non è il primo sintomo: attenzione a questa sensazione | Compare diversi anni prima

Il tremore alle mani non è il primo sintomo (pixabay.com) - www.biomedicalcue.it

Uno dei primi campanelli d’allarme del Parkinson. Scopri come identificare i segnali che richiedono un trattamento immediato. 

La malattia di Parkinson è una condizione neurodegenerativa che, sfortunatamente, viene spesso diagnosticata in una fase avanzata.

Molti associano la malattia al tremore delle mani, considerato uno dei sintomi più evidenti, ma questo si manifesta generalmente solo negli stadi più avanzati.

Esistono, tuttavia, segni più sottili che possono comparire molti anni prima e che vengono frequentemente trascurati.

Se si riescono a identificare prontamente questi segnali precoci, si può fare una grande differenza nell’avvio di un trattamento e rallentare significativamente la progressione della malattia.

Questione di fiuto

La perdita dell’olfatto è uno dei primi sintomi del Parkinson, spesso sottovalutato o ignorato. Secondo Parkinson Italia, questo accade perché il Parkinson colpisce le cellule cerebrali responsabili della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso. La dopamina gioca un ruolo essenziale in varie funzioni, incluso il controllo dei movimenti e la regolazione dei sensi. Con il deterioramento delle cellule produttrici di dopamina, anche la percezione olfattiva ne risente. Alcune persone arrivano a non percepire nemmeno odori forti, come quelli delle fragranze o dei cibi cucinati

Ottenere una diagnosi precoce di Parkinson è fondamentale per migliorare la qualità della vita e rallentare la progressione della malattia. La perdita del senso dell’olfatto, se accompagnata da altri segnali, come disturbi del sonno o difficoltà digestive, può rappresentare un campanello d’allarme.

Tra i disturbi che si manifestano precocemente c’è anche la difficoltà nel sonno. Molti pazienti affetti da Parkinson iniziano a sperimentare problemi come la sindrome delle gambe senza riposo o l’apnea notturna, che non sono esclusivi della malattia, ma si verificano con maggiore frequenza nelle persone che la sviluppano. Secondo la National Parkinson’s Foundation, circa il 40% delle persone con disturbi del sonno potrebbe sviluppare la malattia anche dieci anni prima che i sintomi motori diventino evidenti.

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Una diagnosi precoce di Parkinson è fondamentale (pixabay.com) – www.biomedicalcue.it

Altri segnali da non ignorare

Oltre alla perdita dell’olfatto, ci sono altri segnali che possono indicare la presenza del morbo di Parkinson, e che meritano di essere attentamente considerati. Disturbi come il dolore persistente al collo, la rigidità muscolare e le difficoltà di movimento, come ad esempio l’assenza di oscillazione delle braccia durante la camminata, sono chiari segnali d’allerta.

Inoltre, variazioni nel tono della voce e nella scrittura, come una scrittura più lenta e con lettere più ravvicinate, possono essere sintomi di un indebolimento della motilità fine. Altri segni comuni includono un’eccessiva sudorazione, sintomo di un funzionamento compromesso del sistema nervoso autonomo, e cambiamenti nell’umore, come la depressione e l’ansia, che spesso si manifestano prima che la persona si renda conto della propria condizione.