Panico tra anziani e adolescenti: una malattia silenziosa li sta uccidendo | La diagnosi arriva solo quando li trovano in putrefazione
Piaga per giovani e anziani (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Una minaccia silenziosa che prende di mira i più fragili: gli anziani e gli adolescenti sono sotto attacco.
A volte ci sono silenzi che fanno rumore. Case in cui tutto sembra fermo, troppo fermo. Nessun suono, nessuna voce. Nessun movimento. In un mondo dove siamo sempre connessi — o almeno così crediamo — succede che qualcuno sparisca e nessuno se ne accorga… fino a quando non è troppo tardi.
Capita più spesso di quanto si pensi. Qualcuno muore a causa di questa piaga. Non importa se hai ottant’anni o diciotto: il risultato è lo stesso. Vengono trovati solo dopo giorni, a volte in condizioni che non si dovrebbero mai vedere.
Non per colpa loro, ma per qualcosa che li aveva già fatti sparire ben prima della morte. C’è una “malattia” che non si vede ma che logora piano, quasi senza farsi notare. Però consuma dentro. E colpisce chi è già fragile, ma anche chi sembra stare bene.
È difficile da diagnosticare, perché non dà sintomi chiari. E spesso si scopre solo… beh, troppo tardi. In realtà è un mix di cose. Tutto questo può accadere anche in mezzo alla gente, in una grande città, in una casa piena di tecnologia ma vuota di contatti reali. Un silenzio che diventa invisibile, ma letale.
Quando il non detto diventa una diagnosi: i numeri dell’Oms
Come riporta quotidianosanità.it, il nuovo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dice una cosa che fa venire i brividi: una persona su sei al mondo si sente sola. Ma non è solo una questione emotiva. Parliamo di oltre 100 morti ogni ora, causate proprio dalla solitudine. Fanno 871mila in un anno. Un’enormità.
E le vittime sono spesso sempre le stesse: gli anziani e gli adolescenti. Nei Paesi meno ricchi, quasi una persona su quattro vive in solitudine. Tra i giovani, soprattutto tra i 13 e i 29 anni, i numeri non sono migliori. E la cosa più inquietante è che molti di questi ragazzi — o anziani — non muoiono tra le braccia di qualcuno, ma in silenzio, senza che nessuno si accorga della loro assenza.
Una crisi che non guarda all’età
Solitudine e isolamento non fanno solo male all’anima, ma anche al corpo. Chi vive senza contatti ha più probabilità di ammalarsi, di avere problemi al cuore, al cervello, al metabolismo. E se ci si aggiunge la depressione, l’ansia, l’idea che “non servo a nessuno”, il quadro è completo.
Lo ha detto chiaro il Dg dell’Oms, Tedros Ghebreyesus: se non facciamo qualcosa ora, ci costerà carissimo — in vite, salute pubblica, istruzione, lavoro, tutto. E purtroppo, in questi casi ci si accorge di questa “malattia” solo quando si ritrovano i corpi di queste povere persone.