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Ore ed ore al sole: altro che tumore alla pelle | L’eccessiva abbronzatura ha un rischio peggiore: sviluppi una patologia subdola e silenziosa

Abbronzarsi

Abbronzarsi (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Se stai per molto tempo al sole avrai un’abbronzatura bellissima, ma potrai sviluppare questa malattia molto fastidiosa.

Con l’arrivo dell’estate, molte persone si espongono al sole per ottenere una pelle dorata e abbronzata, simbolo per alcuni di bellezza e benessere. Tuttavia, l’abbronzatura eccessiva rappresenta un rischio concreto per la salute della pelle.

Un’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (UV) può causare danni profondi all’epidermide, accelerando l’invecchiamento cutaneo e aumentando il rischio di sviluppare malattie gravi come il melanoma e altri tumori della pelle.

Spesso si sottovalutano i segnali d’allarme, come arrossamenti, scottature o macchie, che invece rappresentano chiari segnali di danno solare. Oltre agli effetti fisici, l’abbronzatura eccessiva può trasformarsi in un comportamento compulsivo, noto come “tanorexia”, una vera e propria dipendenza dall’abbronzatura.

Alcune persone, infatti, ricorrono anche a lampade abbronzanti o si espongono al sole nelle ore più calde pur di mantenere la pelle scura tutto l’anno. Per evitare conseguenze dannose, è fondamentale adottare comportamenti responsabili: utilizzare creme solari ad alta protezione, esporsi gradualmente, evitare le ore centrali della giornata e idratare la pelle regolarmente.

Assumere consapevolezza

Abbronzarsi in modo consapevole significa prendersi cura del proprio corpo, godendo del sole senza metterne a rischio la salute. Un altro aspetto spesso trascurato è il ruolo della prevenzione a lungo termine. Proteggere la pelle fin da giovani è essenziale per ridurre i danni cumulativi causati dai raggi UV.

I dermatologi raccomandano controlli periodici per monitorare nei e macchie sospette, in quanto la diagnosi precoce può fare la differenza nel trattamento dei tumori cutanei. Inoltre, è importante educare i più giovani a un’esposizione solare sicura, promuovendo una cultura che non leghi l’estetica dell’abbronzatura a un ideale di bellezza assoluto. La salute della pelle, infatti, è un investimento che dura tutta la vita.

Abbronzarsi
Abbronzarsi (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Una malattia subdola

Su Tgcom24 si riporta la storia di Megan Blain, una ragazza di 19 anni originaria di Seaham, cittadina marittima vicino a Newcastle, rappresenta un caso emblematico di dipendenza da abbronzatura, nota anche come “tanning addiction”. Nonostante la sua carnagione originariamente molto chiara, Megan ha iniziato a ricorrere quotidianamente a lettini e lampade abbronzanti nel tentativo estremo di scurire la propria pelle.

A questo ha aggiunto l’uso di prodotti e persino iniezioni abbronzanti, arrivando a mettere seriamente a rischio la sua salute. La giovane ha notato la comparsa di nuovi nei e ha ammesso di avere paura di sottoporsi a un controllo medico, pur riconoscendo gli effetti collaterali. Oggi Megan lancia un messaggio d’allarme sui social, invitando i più giovani a riflettere prima di iniziare un percorso che può trasformarsi in dipendenza. Nonostante le critiche feroci ricevute online e la consapevolezza dei danni, afferma di non riuscire ancora a smettere.