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Olio in bottiglia, non sceglierlo a caso sullo scaffale: controlla questa dicitura sull’etichetta | Così eviti una grave reazione allergica

Olio EVO Attenzione

Attenti a quale comprate (canva.com) - www.biomedicalcue.it

Quando si tratta di olio in bottiglia non bisogna mai sceglierlo a caso. Alcune diciture ci orientano verso un acquisto più consapevole.

Torniamo a parlare di alimentazione e prevenzione. Uno degli alimenti fondamentali della dieta mediterranea, ma non solo, è sicuramente l’olio extravergine di oliva.

Un prodotto sul quale si scrive, si commenta e si studia in continuazione.  E il cui prezzo, al momento, è più caro che mai, ma questo è un discorso a parte.

Come confermato dalla scienza alimentare, l’olio extravergine di oliva è ricco di acidi grassi monoinsaturi e di composti fenolici dalle proprietà fortemente antiossidanti.

Tuttavia, quando ci rechiamo al supermercato, dobbiamo fare attenzione a non comprare un prodotto qualsiasi. Fortunatamente, le etichette possono darci un’indicazione per tutelarci al meglio.

Attenti alla scritta

Secondo quanto riportato dal sito Patronato Anmil.it, un elemento che non va assolutamente ignorato nell’acquisto di un olio EVO è la presenza di allergeni provenienti da contaminazione crociata negli stabilimenti. Nello specifico, quando guardiamo l’etichetta, dobbiamo prestare grande attenzione all’origine delle olive e al loro grado di acidità. Vi è una scritta sempre minuscola, un po’ come nelle pubblicità dei medicinali, e che recita: “può contenere tracce di”. La stessa può essere parafrasata anche con altre diciture simili.

Le normative europee sono molto rigide su questo ed impongono la totale trasparenza e chiarezza nell’indicazione di allergeni, ma sfortunatamente non regolano la dimensione dei caratteri e nemmeno la posizione di tale informazione sulla confezione. Si tratta di un vuoto normativo grave, secondo la fonte, che consentirebbe ai produttori di relegare queste avvertenze in spazi praticamente invisibili.

Allergeni
Provenienti dalla produzione incrociata (canva.com) – www.biomedicalcue.it

Rischi e prevenzione

La contaminazione crociata può introdurre allergeni del tutto inaspettati, come frutta a guscio, semi di sesamo o arachidi. Questo succede perché elementi estranei, non completamente trattati, finiscono per essere inglobati nei processi di stoccaggio. Molto comune, inoltre, è all’interno degli stabilimenti l’abitudine a lavorare simultaneamente o in sequenza con semi oleosi diversi. Quindi, se un momento prima si sta producendo una bottiglia di olio di semi di girasole, l’attimo dopo ne staremo producendo una di sesamo. E se questo avviene senza una pulizia accurata dei macchinari, il guaio è dietro l’angolo, con la presenza di residui proteici che possono scatenare reazioni allergiche importantissime nei soggetti colpiti.

Pertanto, il consumatore deve prediligere aziende che forniscono certificazioni specifiche rispetto all’assenza di determinati allergeni e che si servono di frantoi mono varietali o di produttori che dichiarano di lavorare esclusivamente con olive. Altrettanto importante può essere la collaborazione con uno specialista allergologo, il quale dovrebbe essere debitamente informato sul modo migliore per leggere tali diciture.