Ogni estate invecchi di 5 anni: la scoperta degli esperti sull’ETÀ BIOLOGICA | Non conta la carta d’identità, ma quanto sole prendi

Qual è la relazione? (canva.com) - www.biomedicalcue.it
Un’indagine ha rivelato la connessione tra esposizione al sole e invecchiamento biologico. Ecco quali sono gli effetti.
In genere, si attende l’estate per sfoggiare una pelle meravigliosa e ben abbronzata. Se si possiede una pelle naturalmente predisposta all’esposizione, questo scenario è un sogno.
Il legame tra clima e benessere umano ha sempre suscitato interesse tra i ricercatori. Negli ultimi anni, però, i cambiamenti climatici hanno reso evidente come le condizioni atmosferiche possano incidere sulla salute, non sempre in modo positivo.
Per alcuni individui, l’esposizione continua a temperature elevate potrebbe ridurre la qualità della vita e provocare effetti a lungo termine significativi.
In questo scenario, ricerche recenti stanno aiutando a chiarire i rischi a lungo termine associati all’esposizione al caldo estremo. Gli effetti fanno riflettere!
Tra esposizione ed acceleramento
Secondo quanto riportato da Today.it, un’indagine pubblicata su Nature Climate Change e realizzata dall’Università di Hong Kong evidenzia una connessione significativa tra l’esposizione ripetuta alle ondate di calore e l’accelerazione del processo di invecchiamento biologico. Lo studio ha analizzato i dati di 24. 922 adulti taiwanesi, con un’età biologica media di 46,3 anni, seguiti dal 2008 al 2022 attraverso controlli medici regolari. L’analisi ha rivelato che le discrepanze tra età cronologica ed età biologica aumentano in relazione alla frequenza e all’intensità dell’alta temperatura.
I risultati mostrano che ogni significativo aumento dell’esposizione porta a un’accelerazione dell’invecchiamento biologico di circa 1/2 anni. Anche se a prima vista queste cifre possono sembrare insignificanti, la loro applicazione su vasta scala e nel lungo termine manifesta un effetto rilevante, soprattutto per soggetti più vulnerabili. In particolare, i lavoratori manuali hanno mostrato un’accelerazione di circa 33 giorni di età biologica in più ogni due anni, segnalando una maggiore sensibilità legata alla natura del loro lavoro.
Fattori in gioco
I ricercatori del progetto evidenziano che le conseguenze delle ondate di calore nel lungo periodo possono essere paragonate a quelle causate da fattori di rischio come alcool, fumo o dieta poco salutare. Questo implica che il caldo estremo non è solo un problema temporaneo, ma ha la potenzialità di influenzare seriamente la salute generale e l’aspettativa di vita.
Un aspetto molto importante emerso dalla ricerca riguarda le disuguaglianze sociali e ambientali. Come scrive Today, chi vive in zone rurali o in luoghi con limitata disponibilità di climatizzatori è notevolmente più a rischio a causa delle ondate di calore. È comunque importante, evidenzia la fonte, rimarcare che lo studio presenta alcune limitazioni. Non sono stati considerati, per esempio, fattori come il tempo trascorso all’esterno, le caratteristiche specifiche delle abitazioni o le abitudini individuali nell’utilizzo dei dispositivi di raffreddamento. Pertanto, saranno necessarie ulteriori ricerche per consolidare queste evidenze.