“Non mi faccio fregare dal fruttivendolo”: prima di comprare il melone controllo l’etichetta | Una scritta svela il migliore sul banco
Come scegliere i meloni (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Il trucco per scegliere il melone perfetto è sull’etichetta: ecco cosa controllare per non portarsi a casa un frutto insipido.
Capita a tutti: passi davanti al banco della frutta, ti attira il profumo estivo del melone, lo prendi in mano, lo osservi… e poi? Come fai a sapere se è davvero buono? C’è chi lo annusa, chi lo scuote, chi ci bussa come fosse un cocomero. Ma la verità è che, spesso, si va un po’ a sentimento. E non sempre funziona.
C’è da dire che scegliere un melone decente è quasi un’arte. L’esterno può essere perfetto e dentro invece… una delusione totale. Troppo acerbo, insapore, o peggio, molliccio. Il risultato? Soldi buttati e voglia di melone che svanisce nel nulla. Eppure, c’è chi sembra riuscire sempre a portarsi a casa quello giusto.
Forse ti sei chiesto anche tu qual è il loro segreto. E no, non è fortuna. O almeno, non solo. C’è qualcosa che va oltre il semplice “fiuto da mercato”. Si tratta di saper guardare bene, cogliere quei segnali che di solito passano inosservati, ma che possono fare la differenza tra un melone qualunque e uno da ricordare.
Negli ultimi tempi, molti hanno cominciato a fare più attenzione, cercando indizi più concreti, diciamo così. E no, non parlo dei “trucchi della nonna”, ma di veri e propri segnali affidabili. Anzi, c’è una scritta in particolare – sì, proprio sull’etichetta – che può aiutarti a scegliere senza più rischi.
Il segreto è tutto lì
Ma prima di occuparci della scritta, c’è un altro dettaglio da non sottovalutare: guarda il picciolo. Se attorno si vede una specie di cerchietto, una cicatrice, vuol dire che il frutto è pronto a staccarsi dalla pianta – ed è anche il momento in cui sviluppa il profumo migliore. Se invece il picciolo è ancora bello attaccato e liscio, lasci perdere: non è ancora arrivato.
Insomma, tra scritta sull’etichetta e picciolo cicatrizzato, ci sono due cose semplici da controllare per evitare fregature. Non serve essere esperti o avere strumenti strani. Solo un po’ di occhio… e magari ricordarsi di guardare quella scritta prima di portare il melone alla cassa.
Cosa guardare prima di mettere il melone nel carrello
Ecco la questione: la dolcezza del melone si può misurare, sul serio. Si chiama grado Brix, e indica quanta “roba buona” c’è dentro, cioè gli zuccheri. L’agronomo Daniele Paci, in un video su YouTube riportato anche da greenme.it, spiega che sotto i 10° Brix è meglio lasciar perdere. Da 12° in su invece si inizia a ragionare, mentre oltre i 16°… beh, lì si entra nella categoria top.
Il problema, però, è che noi al supermercato non abbiamo un misuratore Brix in tasca. E allora? Allora c’è un trucco: alcuni produttori, specialmente quelli seri e italiani, lo scrivono già sull’etichetta. Se trovi un numero tipo “14° Brix” stampato lì sopra, è un buon segnale. Ancora meglio se c’è scritto IGP, come nel caso del melone mantovano, che per legge non può avere meno di 12°.