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Non devi aspettare più il primo sintomo: scopri il CANCRO già diversi anni prima | Te lo può dire il dentista al prossimo controllo

Visita dal dentista (Pixabay foto) - www.biomedicalcue.it

Visita dal dentista (Pixabay foto) - www.biomedicalcue.it

Una scoperta sorprendente nel cavo orale potrebbe rivoluzionare la diagnosi precoce del cancro, molto prima dei sintomi evidenti.

Di solito ci accorgiamo che qualcosa non va solo quando iniziano a comparire dei segnali chiari. Ma la verità è che il nostro corpo ci parla molto prima, in modi sottili e spesso silenziosi. Il problema è che non sappiamo dove guardare. Negli ultimi tempi però, la ricerca scientifica ha cominciato a prestare attenzione a luoghi del corpo considerati, fino a ieri, quasi banali. E uno di questi è… la bocca.

Sì, proprio così. Il cavo orale è un mondo affollatissimo e pieno di sorprese. La scienza ha iniziato a considerarle come possibili indicatori della nostra salute generale. E la cosa curiosa è che basterebbe un controllo di routine per accorgersene. O almeno, così pare.

Quello che sta cambiando è il modo in cui osserviamo il microbioma della bocca. Fino a poco tempo fa, tutta l’attenzione era rivolta all’intestino, ma oggi anche la flora orale sta rivelando un potenziale diagnostico inaspettato. Alcuni esperti pensano addirittura che potrebbe anticipare segnali di malattie importanti.

Il salto di qualità arriva dalla tecnologia. O meglio, da nuove tecniche che riescono a “vedere” quello che prima era invisibile. Queste innovazioni stanno rivoluzionando l’analisi genetica. E grazie a strumenti più avanzati, i ricercatori sono riusciti a identificare strutture genetiche particolari che si nascondono nella bocca. Ed è qui che le cose si fanno davvero interessanti.

Piccoli segnali che non avevamo mai notato prima

Un gruppo di studiosi, capitanati da ricercatori dell’Università di Tokyo, ha fatto una scoperta piuttosto bizzarra, come riporta anche Fanpage: dei giganteschi cerchi di DNA extracromosomico, chiamati “Inocles”, presenti in alcuni batteri della bocca. Questi anelli di DNA, che ricordano i plasmidi, sembrano giocare un ruolo fondamentale nella riparazione del materiale genetico e nella risposta a situazioni di stress. Ah, e pare che aiutino i batteri a resistere nel casino (letteralmente) dell’ambiente orale.

Per individuarli, i ricercatori hanno usato una tecnica chiamata preNuc, in grado di eliminare il DNA umano dai campioni e “tirare fuori” solo quello dei batteri. Questa trovata ha permesso di scoprire che circa il 75% della popolazione mondiale ha questi anelli nel proprio cavo orale. Dentro di essi ci sono geni che aiutano il corpo a difendersi, a ripararsi, e forse anche qualcosa di più.

Dentista (Pixabay foto) - www.biomedicalcue.it
Dentista (Pixabay foto) – www.biomedicalcue.it

E se fosse un segnale da non ignorare?

Il vero colpo di scena arriva quando i ricercatori confrontano i dati. Analizzando campioni di saliva di persone malate di tumori del collo, della testa e del colon-retto, si sono accorti che in questi individui gli Inocles sono molto meno presenti. Tipo… quasi assenti. Questo ha fatto nascere l’ipotesi che possano essere collegati in qualche modo alla prevenzione dei tumori. Anche se – va detto – non si sa ancora se sia la loro mancanza a favorire la malattia o se la malattia stessa li faccia sparire.

Quel che è certo è che questi anelli di DNA potrebbero diventare, in futuro, una specie di campanello d’allarme. Magari rilevabile con un semplice prelievo di saliva, durante una visita dal dentista. Se le ricerche continueranno su questa strada, potremmo arrivare al punto in cui un controllo alla bocca rivelerà il rischio di tumori prima ancora che compaiano i primi sintomi. E no, non è più una teoria da fantascienza.