“Non curavano nulla”: per mesi vi hanno imbottito di MEDICINALI INUTILI | Dopo anni viene fuori la verità sulla pandemia

Pillole e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Per anni ci hanno convinti che fosse essenziale contro ogni malattia, ma oggi le prove raccontano un’altra storia.
Nel tempo, certe idee si radicano così a fondo da diventare quasi intoccabili. Soprattutto quando si parla di salute. Un integratore, una vitamina, una molecola qualunque… basta poco perché diventi il “santo graal” del benessere.
Complice la paura, magari un po’ di disinformazione, e la voglia di sentirsi protetti. A volte, però, le cose non sono proprio come ce le hanno raccontate. C’è stato un periodo in cui sembrava che bastasse assumere una pasticca al giorno per rinforzare le difese, evitare malattie e – perché no – vivere più a lungo.
Il problema è che quando un rimedio inizia a sembrare miracoloso, è il momento di fermarsi e farsi qualche domanda. Ci sono prove? Funziona davvero per tutti? Oppure ci stiamo affidando a un’illusione collettiva?
Negli anni, abbiamo esagerato con esami, integratori, controlli preventivi, spesso senza un motivo valido. Questo non vuol dire che la prevenzione sia inutile, anzi. Ma c’è una differenza tra controllare e medicalizzare tutto e tutti.
Credenze e smentite
A volte, nella fretta di “fare qualcosa”, si finisce per fare troppo, o peggio: per fare danni. Non è un attacco alla medicina, ci mancherebbe. Anzi, è proprio il contrario. È proprio grazie alla medicina che oggi possiamo rivedere alcune pratiche che, con il senno di poi, erano… beh, un po’ affrettate.
Credenze che portiamo avanti da anni, e che forse non sono poi così vere. Durante la pandemia, alcune sostanze sono state trattate come indispensabili, senza che ci fossero reali conferme. Ma ora che i dati sono chiari, è giusto fare il punto.
Quando i dati mettono tutto in discussione
The Wom Healthy, in un’analisi approfondita, ha messo in fila alcune delle bugie più diffuse sulla vitamina D. Bugie magari in buona fede, nate da ipotesi iniziali interessanti, ma che con il tempo si sono rivelate poco solide. Per anni abbiamo sentito dire che questa vitamina potesse prevenire il cancro, rafforzare il cuore e proteggere il cervello. Spoiler: no, non è così.
Uno degli studi più seri – il VITAL trial, pubblicato su *NEJM* – ha seguito più di 25mila persone per cinque anni. Risultato? Assumere 2000 UI al giorno non ha ridotto il rischio di cancro o infarti. Niente. Zero impatto su chi stava bene. In pratica, nella popolazione sana, non ci sono benefici concreti. Non quelli promessi, almeno.
Si dice anche che rafforzasse il sistema immunitario, e che quindi avrebbe potuto aiutare come alleato contro il COVID. Qualcuno parlava addirittura di “effetto scudo”. Ma – ehm – le cose non sono andate proprio così. Sempre secondo The Wom Healthy, e confermato da revisioni Cochrane e studi clinici, non ci sono prove che la vitamina D porti benefici contro il COVID, l’influenza o il raffreddore. I benefici, se esistono, sono minimi e spesso trascurabili.