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“Mangiava solo riso e pollo”: un SINTOMO che sottovalutano tutti prima della tragedia | Una malattia che ti toglie la vita in pochi anni

Ragazzo in palestra (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Ragazzo in palestra (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Quando la ricerca della forma fisica perfetta si trasforma in una trappola invisibile che pochi riescono a riconoscere in tempo.

Negli ultimi tempi si è parlato parecchio di corpo ideale, apparenze e standard impossibili. E sì, spesso il discorso finisce per ruotare attorno all’universo femminile. Donne sotto pressione, sempre a rincorrere un modello che cambia ogni stagione.

Ma… e gli uomini? E i ragazzi? Poco si dice del fatto che anche loro, un po’ vittime un po’ complici, stanno vivendo una trasformazione silenziosa, spinta da modelli che sembrano irraggiungibili. Il fisico “perfetto” a tutti i costi, anche se il prezzo è altissimo.

L’estate poi peggiora le cose. Il caldo, il mare, i vestiti che lasciano poco spazio all’immaginazione… tutto porta a voler apparire al meglio. E per molti, questo diventa uno stimolo positivo. Per altri, però, inizia una corsa ossessiva al cambiamento.

Succede più spesso di quanto si pensi, soprattutto tra i maschi più giovani. L’idea di dover essere scolpiti, enormi, sempre in forma. Nessuno direbbe che dietro tutto ciò può nascondersi un vero e proprio disturbo.

Una discesa inesorabile

All’inizio è quasi normale: una dieta più controllata, qualche allenamento extra, magari un integratore in più. Ma quando il “sano” diventa estrema rigidità, quando ogni pasto è pianificato e ogni sgarro provoca senso di colpa… qualcosa non va. E non parliamo di qualche mese di vita fit, ma di una gabbia mentale in cui si resta incastrati. A volte, senza nemmeno rendersene conto.

È proprio questo il punto. Da fuori, chi vive certe dinamiche appare solo come uno molto determinato. Uno che ci tiene, che si fa in quattro per migliorarsi. In realtà, dietro quei muscoli e quei sorrisi da palestra, c’è spesso un malessere profondo e invisibile. Una voce interiore che non fa sconti e che spinge sempre oltre. Ma nessuno, o quasi, se ne accorge.

Riso e pollo (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Riso e pollo (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Quando il problema si traveste da stile di vita

C’è un nome per questa cosa, anche se pochi lo conoscono: vigoressia. Alcuni la chiamano “anoressia inversa”, altri “complesso di Adone”. Comunque la si voglia etichettare, il senso non cambia: una percezione distorta di sé, in cui ci si vede sempre troppo magri, troppo piccoli, mai “abbastanza”. Come riporta Ilsussidiario.net, secondo l’Istituto di Fisiologia Clinica, in Italia ci sono almeno 60.000 uomini con questo problema — ma probabilmente sono molti di più. Perché nessuno pensa che sia un disturbo, nemmeno chi ne soffre.

Chi ha la vigoressia vive in trappola: si allena senza sosta, segue regimi alimentari durissimi (magari solo e costantemente riso e pollo) e si imbottisce di proteine e integratori. E guai a saltare un giorno di palestra. Il paradosso? Da fuori, sembra solo passione. Ma dentro, è una guerra continua con lo specchio. Un bisogno disperato di controllo, di conferme, di approvazione. Il tutto nascosto sotto il tappeto della “forma fisica”. La vigoressia è reale, e se ignorata… può distruggere una vita. In silenzio.