“Lo hanno creato in laboratorio”: rotto il silenzio sul VIRUS più potente al mondo | Gli scienziati sapevano quello che stavano facendo

Virus laboratorio (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Un virus molto potente è stato creato in laboratorio da un equipe di scienziati. Ecco tutta la verità che sappiamo.
Negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha fatto enormi progressi nello studio dei virus, spesso creando in laboratorio ceppi modificati con scopi ben precisi. Questi esperimenti nascono con l’intento di comprendere meglio il funzionamento dei patogeni, trovare cure efficaci e sviluppare vaccini.
I cosiddetti virus da laboratorio, infatti, non sono sempre “nuove minacce”, ma strumenti che consentono agli scienziati di prevenire future pandemie e di migliorare la salute pubblica. Tuttavia, l’idea di virus artificiali o modificati suscita inevitabilmente timori.
La possibilità di fughe accidentali da laboratori ad alta sicurezza o di un uso improprio per scopi militari alimenta il dibattito etico e politico. Alcuni esperti sottolineano i rischi di manipolazioni troppo spinte, mentre altri ricordano che senza studi di laboratorio non avremmo avuto vaccini rapidi contro malattie come il Covid-19.
Uno dei punti più delicati riguarda la cosiddetta “ricerca del guadagno di funzione”, in cui un virus viene reso più trasmissibile o pericoloso al fine di studiarne i meccanismi. Questo tipo di esperimenti, pur offrendo informazioni cruciali, solleva interrogativi sulla sicurezza globale e sull’opportunità di correre rischi così alti. Per questo, molti governi hanno introdotto moratorie o severe limitazioni su questo genere di ricerche.
Applicazioni positive
D’altra parte, i virus da laboratorio possono anche avere applicazioni positive al di fuori della prevenzione delle epidemie. Alcuni vengono utilizzati come strumenti nella terapia genica, veicolando frammenti di DNA per correggere malattie ereditarie, oppure come base per lo sviluppo di vaccini innovativi.
La ricerca deve essere sostenuta, ma sempre accompagnata da regole rigide, controlli internazionali e trasparenza verso l’opinione pubblica. Solo così i benefici della scienza potranno superare i potenziali rischi, trasformando la conoscenza dei virus in una risorsa preziosa e non in una fonte di paura.
Il virus creato
Come riporta ansa.it, recentemente, un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford ha realizzato il primo virus sintetico progettato interamente al computer con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Si tratta di un batteriofago, un virus capace di attaccare specifici batteri come l’Escherichia coli. L’IA ha permesso di generare sequenze genomiche coerenti, superando i limiti dei metodi tradizionali e dimostrando il potenziale della progettazione digitale di sistemi biologici complessi.
Il lavoro apre nuove prospettive nella lotta contro i batteri resistenti agli antibiotici, offrendo la possibilità di sviluppare terapie mirate e altamente efficaci. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che saranno necessari ulteriori studi prima di progettare organismi viventi completi. Questo risultato segna comunque un passo importante verso l’uso dell’IA nella biologia sintetica, creando modelli per batteriofagi e altri sistemi viventi su scala genomica.