Le merendine fanno venire l’Alzheimer | Un nuovo studio lo conferma: devi cambiare le tue abitudini al mattino
Il rischio passa per il cibo (canva.com) - www.biomedicalcue.it
Questi alimenti rappresentano un pericolo per la salute del cervello. Una ricerca lo conferma: aumenta il rischio di demenza ed Alzheimer
Nella vita quotidiana si tende spesso a sottovalutare l’impatto del cibo sulla mente, considerandolo solo una questione di preferenze o comodità.
Tuttavia, ogni comportamento che sembra innocuo, come mangiare uno snack confezionato o sorseggiare una bevanda zuccherata, può nel lungo periodo causare un deterioramento silenzioso e significativo.
Il cervello, che è un organo complesso e delicato, ha bisogno di essere costantemente protetto: la nostra alimentazione quotidiana può influenzarne la salute, la prontezza mentale e persino la capacità di affrontare malattie neurodegenerative.
Ebbene si: le merendine che tanto innocuamente consumiamo sin da piccoli sono una minaccia al nostro benessere a lungo termine. Ecco che cosa dicono le ultime ricerche.
Un consumo eccessivo
Come indicato da Educazione Nutrizionale Grana Padano, alcuni alimenti possono seriamente compromettere la struttura e la funzionalità del cervello, contribuendo all’insorgere precoce di problemi cognitivi, compreso l’Alzheimer. In cima alla lista dei rischi ci sono i grassi trans, prodotti attraverso processi industriali come l’idrogenazione. Tali grassi si trovano in snack dolci e salati, pasticcini confezionati, fritti, margarine, carni lavorate e cibi pronti. Questi elementi possono favorire la formazione di placche di beta-amiloide, che interferiscono con la comunicazione neuronale e sono associati all’Alzheimer.
Inoltre, il consumo elevato di zuccheri semplici rappresenta un ulteriore rischio, in quanto non solo aumenta la probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 e obesità, ma danneggia anche la produzione di nuovi neuroni, riducendo le capacità di memoria e causando insulino-resistenza cerebrale. Gli alimenti coinvolti includono zucchero raffinato, miele, sciroppi, dolci da forno, cereali zuccherati, bibite gassate, caramelle e succhi di frutta industriali. Anche l’ippocampo, una parte cruciale del cervello per la memoria, subisce pesanti conseguenze a causa degli alimenti ad alto indice glicemico e di quelli ultra-elaborati, come patatine, pop-corn, focaccine, pasti surgelati, salse e condimenti industriali.
Ulteriori rischi e consigli
Oltre a ciò, un consumo eccessivo di alcol può provocare carenze di vitamina B1 e portare a gravi encefalopatie, come la sindrome di Korsakoff, caratterizzata da perdita di memoria e disturbi cognitivi irreversibili. Inoltre, stando alla fonte, una dieta povera di fibre danneggia il microbioma intestinale, il quale è noto per il suo legame diretto con il cervello.
La ricerca indica che seguire un’alimentazione sana potrebbe ridurre il rischio di demenza di oltre il 50%. Per combattere lo stress ossidativo e mantenere il cervello giovane, gli esperti consigliano antiossidanti, omega-3, vitamine del gruppo B, una buona idratazione e una dieta ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Anche l’attività fisica, un sonno regolare, l’allenamento mentale e l’equilibrio emotivo sono fondamentali.