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Lavaggio alla giapponese: in cosa consiste e perché è diventato il trend del momento

La nuova moda del momento, arriva direttamente dal Giappone, e riguarda i capelli. Tale da diventare proprio un set d’istruzioni preziose.

Nel vasto universo della bellezza, le donne giapponesi rappresentano un modello di eleganza e cura meticolosa. Per cui ogni gesto, anche il più semplice come lavare i capelli, diventa addirittura un rituale. Secondo quanto evidenziato dal sito vogue.it, in Giappone la bellezza non si limita all’estetica, ma è una filosofia che intreccia benessere, rispetto del corpo, e connessione con la natura. E seguendo quest’approccio olistico, il lavaggio dei capelli diventa quindi un momento di rilassamento, purificazione, e salute del cuoio capelluto (andando ben oltre la routine quotidiana).

Secondo la hairstylist María Roberts, fondatrice della hair spa spagnola “Studio 25”, questa tecnica giapponese non mira solo alla pulizia, ma al riequilibrio del cuoio capelluto. Perché dopo la sua formazione in Giappone, Roberts ha compreso che la detersione è parte di un rituale che favorisce appunto la rigenerazione cutanea, e stimola la microcircolazione, promuovendo così una crescita più forte e sana dei capelli.

Uno dei segreti più affascinanti è l’uso di due spazzole massaggianti in silicone; con movimenti che partono dalla nuca verso l’alto; riattivando in tal modo la circolazione, e favorendo il rilascio di tensioni. Un massaggio, questo, che oltre a migliorare la detersione, aiuta a ridurre i livelli di cortisolo, fungendo da vero trattamento anti-stress e di benessere globale.

E un’altra pratica fondamentale, è anche l’applicazione di oli nutrienti, prima del lavaggio. Una tecnica comune nelle hair spa giapponesi, la quale permette di purificare e bilanciare il cuoio capelluto, mantenendo quindi i capelli, puliti più al lungo. Ad esempio, l’olio di camelia è un ingrediente tradizionale utilizzato sin dall’epoca delle geishe, per donare lucentezza e morbidezza.

Gli oli anche nel post-lavaggio

Eppure, il rituale in questione non s’interrompe con il risciacquo. Le donne giapponesi, infatti, proseguono con oli leggeri anche dopo lo shampoo, per proteggere le lunghezze, e sigillare l’idratazione. Un passaggio che, oltre a donare brillantezza, crea una barriera naturale contro l’inquinamento e lo stress ossidativo.

E altro pilastro della J-beauty, l’asciugatura. Niente frizioni aggressive o calore eccessivo, poiché i capelli vengono tamponati con tessuti morbidi, spesso in microfibra o cotone, capaci così di assorbire fino al 70% dell’umidità. Consentendo, ciò, di ridurre l’esposizione al phon, preservando la struttura naturale del capello.

Un rituale d’amore (Canva) – biomedicalcue.it

La scienza della delicatezza

In Giappone, ogni azione è studiata per rispettare la materia prima del corpo: per cui, in questo caso, anche l’uso del phon avviene a temperatura controllata, e con un flusso d’aria diffuso. Nello specifico, per evitare la rottura dei fusti capillari. Un’attenzione ai dettagli che riflette una visione della bellezza come armonia, non come lotta contro il tempo.

E più che una moda, la J-beauty è dunque un insegnamento: ovvero, che la bellezza nasce dalla costanza, dalla calma, e dal rispetto per sé stessi. Tale che prendersi cura dei capelli, esattamente in questo senso, diventi un atto di meditazione quotidiana; e i segreti del Sol Levante, ci invitino a riscoprire la lentezza e la qualità, proprio nei gesti più semplici. Giacché persino lavarsi i capelli, può essere un’arte.

Published by
Anastasia Gambera