“La bevo al posto del caffè, è naturale”: attenzione all’ultima bevanda che arriva dal Giappone | Fa ammalare tutti di anemia
Bevanda e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Una bevanda naturale che molti usano al posto del caffè, ma non è tutto oro quel che luccica: ecco perché.
Negli ultimi tempi, sta spopolando un’alternativa curiosa al caffè: una bevanda verde brillante, dall’aria salutare e un gusto… be’, non proprio per tutti. Il fatto è che sempre più persone cercano qualcosa di più “gentile” per iniziare la giornata.
Magari qualcosa che non dia quella botta di caffeina seguita dal classico crollo. E così, spuntano tazze verdi ovunque, sui social, nei bar trendy, pure in ufficio. Questa bevanda, arrivata dal Giappone e subito diventata una sorta di icona healthy, ha preso piede con una velocità incredibile.
La vedi nei post Instagram, nei video “what I eat in a day”, persino nei dolci fatti in casa. E, inutile negarlo, ha un aspetto fotogenico che fa il suo effetto. Forse è anche questo il motivo per cui ha conquistato tutti così in fretta.
O forse è solo una moda… o no? Ma al di là del colore e della patina zen, chi la beve giura che funzioni davvero. C’è chi dice che aiuti a concentrarsi, a sentirsi più calmi, persino a dormire meglio. Sembra quasi una pozione magica.
Dettagli che non si notano
Il problema è che, a volte, ci si dimentica di guardare anche l’altro lato della medaglia. Perché sì, anche le cose naturali possono avere effetti collaterali, specie se consumate senza criterio. E infatti, da un po’ di tempo, ha cominciato a girare un certo allarme.
Nulla di ufficiale, eh, ma su TikTok e altri social si moltiplicano le testimonianze di chi dice di non sentirsi più tanto in forma da quando ha iniziato a berla ogni giorno. Alcuni parlano di stanchezza, altri di valori del ferro bassi. Ma sarà davvero colpa della bevanda verde?
Le sue caratteristiche
Ok, parliamone: si tratta del tè matcha, che molti considerano ormai una valida alternativa al caffè. Ma come riporta anche Gazzetta Active, potrebbe esserci qualcosa da sapere in più. Questa polvere verde contiene una bella quantità di tannini – sì, proprio quelli che rendono il vino un po’ amarognolo – e pare che interferiscano con l’assorbimento del ferro.
In particolare, il matcha è ricco di EGCG (epigallocatechina gallato, se vogliamo essere tecnici), una sostanza che si trova anche nel tè verde classico ma in quantità molto più basse. Il motivo? Con il matcha, si consuma l’intera foglia macinata, non solo l’infuso. Quindi è come se si bevesse tè concentrato all’ennesima potenza. Ecco perché può fare più effetto, nel bene e – purtroppo – anche nel male.
Il problema, però, non riguarda proprio tutti. Chi è sano e ha un’alimentazione equilibrata non ha motivo di preoccuparsi troppo. Ma se già ci sono difficoltà a livello di ferro, tipo in caso di anemia, gravidanza o dieta vegana, ecco che le cose cambiano. In questi casi, bere matcha ogni giorno, magari anche durante i pasti, può peggiorare la situazione.
Niente panico però, eh. Gli esperti consigliano solo di fare un po’ di attenzione. Tipo: meglio non berlo subito dopo un pasto ricco di ferro e, se possibile, aspettare un paio d’ore. Ah, e per chi rientra nei gruppi più “delicati”, una tazza al giorno può bastare e avanzare. Così ci si gode gusto e benefici senza rischiare brutte sorprese.