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Kiwi, non prendere i primi che vedi sul banco del fruttivendolo: per essere freschi devono avere questa dicitura | Non farti fregare

Kiwi

Il primo in assoluto (canva.com) - www.biomedicalcue.it

Il primo frutto fresco ad ottenere la certificazione speciale. Scopri cosa va indicato sull’etichetta per evitare fregature.

Nell’attuale contesto in cui i consumatori necessitano di prestare maggiore attenzione a ciò che consumano, le etichette alimentari sono diventate fondamentali.

Oltre a dettagli su ingredienti e valori nutrizionali, possono presentare affermazioni salutistiche che risaltano quali siano benefici specifici per il benessere.

Dal 2006, il Regolamento (CE) 1924/2006 disciplina quest’ambito, assegnando all’EFSA il compito di valutare scientificamente le prove fornite e alla Commissione europea il compito di prendere la decisione finale.

Fino ad ora, supportate soprattutto da integratori e prodotti fortificati o modificati, queste autorizzazioni cominciano a ricevere un’importante novità.

Il primo certificato

Secondo Il Fatto Alimentare, il kiwi verde è ora ufficialmente il primo frutto fresco ad avere un health claim approvato dall’Unione europea. Da oggi, sulle confezioni e nelle campagne pubblicitarie, sarà dunque possibile affermare che “il consumo di kiwi verde contribuisce alla normale funzione intestinale aumentando la frequenza delle feci”, a condizione che la porzione giornaliera sia di almeno 200 grammi, ovvero di circa due frutti. Alcuni produttori hanno già pensato di adoperare espressioni più light, come “favorisce la regolarità” o “contribuisce al benessere intestinale”.

L’approvazione riguarda esclusivamente la varietà Actinidia deliciosa Hayward, che include i kiwi verdi più comuni sul mercato. Altri frutti e prodotti industriali, come succhi o derivati, non possono, invece, usufruire di questa dicitura: si applica solo a prodotti freschi, interi o affettati. È un passo significativo, poiché non era mai accaduto prima che un frutto fresco ricevesse simile riconoscimento.

Health claim
Disciplinati dalla legge comunitaria (canva.com) – www.biomedicalcue.it

Un cambiamento per il settore

Fino ad ora, il settore ha avuto poche occasioni per valorizzare i vantaggi dei propri prodotti tramite diciture ufficialmente approvate. Il successo del kiwi verde potrebbe aprire opportunità per altre coltivazioni, incentivando investimenti nella ricerca clinica e nella documentazione scientifica. Tuttavia, ottenere un claim richiede tempo e risorse significative, evidenzia la fonte, risultando accessibile principalmente ai grandi gruppi internazionali, come Zespri, capaci di finanziare ricerche lunghe e complesse.

Il processo di approvazione è molto severo: gli health claims vengono valutati dall’EFSA e, se approvati, inseriti dalla Commissione europea nell’allegato del Regolamento (UE) 432/2012, noto come “lista comunitaria”. Non sono le marche a ricevere l’autorizzazione, ma le sostanze o gli ingredienti: le aziende possono pertanto utilizzarle a condizione di rispettare le normative stabilite. Sono già diversi i casi entrati a far parte della quotidianità, dai fitosteroli vegetali al calcio e alla vitamina D, fino agli Omega-3 per la salute del cuore.