Tra le innovazioni più rilevanti nel campo dell’implantologia dentale si possono citare anche gli impianti zigomatici. Questa tipologia di impianto è progettata per mettere a disposizione una soluzione efficace per i pazienti che soffrono di una grave atrofia ossea nella mascella superiore, una condizione che rende impossibile l’uso di impianti dentali tradizionali. Che cosa sono, quindi, nel dettaglio gli impianti zigomatici? Come funzionano e perché possono essere utili per molti pazienti?
Gli impianti zigomatici costituiscono un tipo di impianto dentale che viene ancorato nell’osso zigomatico invece che nell’osso mascellare superiore (vai qui per avere più info sugli impianti zigomatici e sui prezzi). L’osso zigomatico, che si trova nell’area delle guance, è molto più robusto e denso rispetto all’osso della mascella superiore e queste caratteristiche lo rendono ideale per l’ancoraggio dei denti in caso di atrofia ossea grave.
Gli impianti zigomatici sono più lunghi rispetto agli impianti dentali tradizionali. La loro lunghezza, infatti, può variare da 30 a 52 millimetri, a differenza degli impianti standard, che possono avere una lunghezza compresa tra 7 e 18 millimetri. La lunghezza maggiore consente all’impianto di raggiungere l’osso zigomatico e di ancorarsi saldamente ad esso, andando completamente oltre l’osso mascellare atrofizzato.
La procedura per l’inserimento di impianti zigomatici richiede l’intervento di un specialista con buone conoscenze in chirurgia Maxillo-Facciale. Prima di tutto, il chirurgo esegue una valutazione approfondita della struttura ossea del paziente, tramite l’uso di tecnologie avanzate, come la Tac e le ricostruzioni 3D. Si tratta di un passaggio fondamentale per pianificare con precisione l’inserimento degli impianti e per garantire il miglior risultato possibile.
Il chirurgo pratica, quindi, un’incisione nella gengiva. Gli impianti vengono inseriti attraverso l’osso mascellare superiore, fino al raggiungimento dell’osso zigomatico, dove vengono ancorati saldamente. Dopo l’inserimento degli impianti, può essere applicata una protesi provvisoria per ripristinare immediatamente la funzione estetica e di masticazione del paziente. In questo caso, dopo la completa guarigione, nel corso della quale gli impianti si integrano con l’osso, viene poi applicata la protesi definitiva.
Gli impianti zigomatici mettono a disposizione dei pazienti dei vantaggi molto significativi rispetto alle tecniche tradizionali di implantologia dentale, specialmente per le persone che hanno dei gravi problemi di atrofia ossea.
Uno dei principali aspetti positivi è proprio questo, perché, nei casi di atrofia, la quantità di osso disponibile per l’inserimento di impianti tradizionali è insufficiente e quindi sarebbe necessario delle procedure chirurgiche aggiuntive, come gli innesti ossei, che potrebbero essere complessi e richiedere tempi di guarigione prolungati. Con gli impianti zigomatici si elimina la necessità di queste procedure e si ha a disposizione una soluzione più efficace e rapida.
Grazie alla stabilità immediata, questo tipo di impianti spesso può supportare una protesi provvisoria subito dopo l’intervento. Questo vuol dire che i pazienti possono riacquistare in tempi molto più brevi la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso, a differenza di quanto accade con le tecniche tradizionali, che possono richiedere mesi di attesa prima dell’applicazione della protesi definitiva.
I pazienti che soffrono di un’atrofia ossea grave e che hanno sperimentato il disagio associato alle protesi dentarie mobili instabili possono contare, con gli impianti zigomatici, su un miglioramento notevole della qualità della vita.
La scelta del chirurgo è fondamentale per il successo dell’intervento. È importante rivolgersi ad un professionista che abbia un’esperienza specifica in questo tipo di procedura. Durante la consulenza, il paziente dovrebbe chiedere informazioni sulla formazione del chirurgo e sui casi eseguiti.