Gli SPAGHETTI con le VONGOLE diventano pericolosi: prima ti senti pesante poi perdi il respiro | Allarme per l’aumento di casi
Spaghetti con le vongole e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Quel piatto di spaghetti alle vongole potrebbe non essere così innocente come sembra: ecco i rischi nascosti.
L’estate è quel momento in cui tutto sembra più semplice: il sole, il mare, un tavolo all’aperto e un piatto di pesce davanti. Gli spaghetti con le vongole, poi… sono praticamente un’istituzione. Freschi, leggeri, profumati: chi direbbe mai di no?
Eppure, dietro quell’aria rassicurante e il profumo invitante dell’aglio che sfrigola, qualcosa potrebbe non quadrare. Il mare ci dà tanto, ma non sempre tutto quello che arriva sulle nostre tavole è innocuo. I controlli non mancano, certo, ma non è tutto sotto il nostro controllo.
Anzi, a volte è proprio quando sembra tutto perfetto che ci si deve fare qualche domanda in più. Perché anche un piatto “sicuro” può riservare brutte sorprese. Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di mari che cambiano, acque più calde, e micro-organismi che si diffondono più facilmente.
Una roba da scienziati, ok, ma che poi arriva dritta nei nostri piatti senza nemmeno accorgercene. E se ci aggiungi che certi frutti di mare trattengono più facilmente certe sostanze… beh, il quadro si complica e parecchio.
Tanti rischi
C’è poi tutto il tema della tracciabilità: da dove arrivano le vongole che mangiamo? Chi le ha pescate? Come sono state conservate? Domande che pochi si fanno davvero, soprattutto quando si mangia fuori, magari in vacanza, rilassati. Ma è proprio lì che possono presentarsi i problemi.
Può capitare che ci si senta male dopo aver mangiato piatti a base di vongole, e non solo. Inizialmente si potrebbe pensare ad una digestione lenta o a un’intolleranza, ma in realtà il problema potrebbe essere un altro. I sintomi iniziano con un formicolio attorno alla bocca, un po’ di nausea, debolezza muscolare, crampi allo stomaco. Ma non finisce qui.
Quando il piatto può trasformarsi in un incubo
Il fatto è che – come riporta MSD Manuals – questi disturbi sono collegati a una roba chiamata saxitossina, una tossina presente in alcuni molluschi come cozze, ostriche e vongole. E no, non basta cuocerli bene per eliminarla. Questo veleno resta lì, invisibile, anche dopo la padellata col prezzemolo.
Il problema vero inizia dopo. Se non ci si accorge in tempo, si può arrivare a non riuscire più a muovere braccia e gambe, o addirittura ad avere difficoltà a respirare. Sì, hai letto bene. I muscoli smettono di rispondere, e a quel punto serve assistenza medica immediata. Non è una semplice intossicazione. Ecco perché bisogna prestare sempre la massima attenzione sin dai primi sintomi e rivolgersi subito ad un medico.