Gli esami li prescrivono gli INFERMIERI: rivoluzione al PRONTO SOCCORSO dell’ospedale | Non dovrete più attendere ore sulla barella

Addio alle attese (canva.com) - www.biomedicalcue.it
Una prova in ospedale consente agli infermieri di richiedere esami per infortuni di lieve entità. Tuttavia, la novità genera forti polemiche!
Il persistente problema delle lunghe attese nei Pronto Soccorso italiani rappresenta un aspetto critico per il sistema sanitario e mette a dura prova la sopportazione dei cittadini.
Per gli infortuni minori, i tempi di attesa si allungano spesso a causa di pratiche burocratiche e della necessità di una prescrizione medica per esami diagnostici.
Da questa situazione nasce un’iniziativa sperimentale che, in almeno una provincia, promette di ridurre i tempi di attesa e di attuare una reale rivoluzione nelle procedure.
Sebbene il traguardo dichiarato sia quello di evitare che i pazienti debbano aspettare “ore sulla barella”, l’iniziativa ha però sollevato una tempesta tra le professioni e una seria minaccia di contenzioso legale da parte di coloro che si sentono esclusi e scavalcati.
Eliminare le attese
L’innovazione, attuata in modo sperimentale nella provincia di Trento, riceve l’approvazione dell’Ordine degli Infermieri. Il presidente dell’Ordine, Daniel Pedrotti, avrebbe evidenziato che questa azione rappresenta un passo significativo che “riconosce e amplifica” le capacità cliniche e assistenziali già esercitate dagli infermieri nella valutazione avanzata dei pazienti, specialmente in contesti di rapida evoluzione.
I sostenitori del progetto, come riportato dal quotidiano L’Adige.it, affermano che questa iniziativa porterà vantaggi reali: per i pazienti, attraverso una significativa riduzione dei tempi di attesa, e per il sistema sanitario, assicurando un uso più efficace delle risorse. L’idea è quella di semplificare la procedura per infortuni minori, consentendo al paziente di passare direttamente dalla valutazione infermieristica alla diagnostica per immagini senza dover attendere il passaggio medico intermedio.
Il contenzioso legale
L’entusiasmo degli infermieri è però bilanciato dalla forte opposizione dell’Ordine dei tecnici sanitari di Radiologia e delle professioni sanitarie tecniche, secondo il quotidiano. La presidente, Barbara Cristofolini, definisce la situazione come “un fatto grave“. La critica è sia di sostanza che di modalità: le professioni tecniche si lamentano di non essere state coinvolte, scoprendo il progetto solo attraverso i media.
Tuttavia, la vera disputa si svolgerà su un piano legale e di sicurezza; l’Ordine dei tecnici sottolinea che chi prescrive esami radiodiagnostici deve essere un medico, come stabilito dal D. Lgs. 101 del 2020. Ci sono anche preoccupazioni relative all’appropriatezza delle prescrizioni (già spesso inadeguate) e al rischio di esporre i pazienti a radiazioni senza una reale giustificazione clinica.
La presidente Cristofolini ha fatto sapere che la federazione nazionale intende prendere una posizione ufficiale tramite il proprio legale, avvisando i tecnici di considerare l’accettazione e l’esecuzione di prescrizioni firmate da professionisti non medici come “pratica professionale illegittima“, promettendo azioni legali contro chi opererà al di fuori delle proprie competenze.