Eredità Genica, la nuova scoperta (DepositPhotos) - BioMedicalCUE.it
Una scoperta sorprendente riguarda l’eredità genica: ci sono geni che potrebbero agire in modo diverso a seconda del genitore
Gli scienziati sono riusciti a fare una nuova sorprendente scoperta quando si parla di eredità genica. A quanto pare, i geni che si ereditano da mamma o papà potrebbero avere degli effetti diversi e un comportamento totalmente differente a seconda del genitore che ha trasmesso il gene al figlio. D’altronde, negli ultimi anni la genetica ha rivoluzionato la nostra comprensione della salute e delle malattie. Fino a poco tempo fa, si riteneva che il rischio di sviluppare una patologia dipendesse principalmente dalla presenza di determinate varianti genetiche, considerate fattori predisponenti.
Tuttavia, questo nuovo studio riportato su repubblica.it e sulla rivista Nature dimostra che la realtà è più complessa di quanto si pensasse. Questa scoperta potrebbe far comprendere qualcosa in più in merito all’ereditarietà delle malattie genetiche. Fino a poco tempo fa, era poco chiaro se anche l’origine parentale di una variante genetica potesse incidere in modo significativo sul rischio di malattia.
Ora, grazie a questo studio, si sono aperte tante nuove opportunità su questo fronte. Gli scienziati, avendo compreso il comportamento diverso di alcuni geni, potrebbero intervenire in modo pratico.
Quali sono i dettagli di questa scoperta fatta e pubblicata su Nature? Ecco tutto quello che c’è da sapere a questo proposito.
L’indagine ha rivelato che il rischio di sviluppare una malattia non dipende soltanto dalla presenza di un gene mutato, ma anche dal fatto che esso provenga dalla madre o dal padre. Analizzando i dati genetici di 109.000 individui conservati nella UK Biobank, i ricercatori hanno individuato oltre 30 casi in cui l’effetto di una stessa variante genetica cambiava radicalmente a seconda dell’origine parentale.
In alcuni scenari, le differenze erano sorprendenti: una specifica variante del cromosoma 7, ad esempio, aumentava i livelli di trigliceridi se trasmessa dal padre, mentre li riduceva se ereditata dalla madre. Fenomeni simili, definiti “effetti bipolari”, sono stati osservati soprattutto nei tratti legati alla crescita, al metabolismo e al rischio di diabete di tipo 2.
Per confermare i risultati, l’analisi è stata estesa a ulteriori coorti genetiche, comprendenti 85.000 individui dell’Estonian Biobank e 42.000 soggetti del Norwegian Mother, Father and Child Cohort Study.
Infine, i ricercatori hanno sottolineato che si tratta solo di un primo passo: il prossimo obiettivo sarà esplorare i meccanismi molecolari alla base di questi fenomeni e indagare gli effetti parentali anche su tratti comportamentali e psichiatrici, ancora poco compresi.