Home / Trending News / È ora dello svezzamento ma attenzione a cosa usi | Controlla l’etichetta degli omogeneizzati: questa scritta ti dice che sono pericolosi

È ora dello svezzamento ma attenzione a cosa usi | Controlla l’etichetta degli omogeneizzati: questa scritta ti dice che sono pericolosi

Svezzamento e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Svezzamento e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Leggere con attenzione l’etichetta può fare la differenza nello svezzamento, aiutandoti a scegliere solo ciò che è davvero sano.

Lo svezzamento è uno di quei momenti che cambiano la routine di tutta la famiglia. Non è solo questione di dare al piccolo qualcosa di diverso dal latte, ma di aprirgli un mondo di sapori nuovi, consistenze inedite e abitudini che resteranno per anni. È una fase un po’ delicata, in cui la curiosità del bambino si intreccia con le scelte – e a volte anche i dubbi – dei genitori.

Certo, la comodità di certi prodotti già pronti è una tentazione forte. Ti salvano quando sei di corsa, quando sei fuori casa o semplicemente quando non hai tempo (o voglia) di cucinare. Però, ecco, non basta fidarsi dell’etichetta frontale o del disegnino carino sulla confezione. Bisogna capire bene cosa c’è dentro e, soprattutto, cosa non dovrebbe esserci.

Ogni bambino ha il suo ritmo. Alcuni si lasciano conquistare subito da un cucchiaino di purea, altri preferiscono toccare, annusare e magari rubare un pezzetto di quello che c’è nel piatto di mamma e papà. Qualunque sia l’approccio, quello che si propone in questa fase segna un po’ le basi di come il piccolo vivrà il cibo più avanti.

E poi, il mercato… be’, è pieno di proposte. Alcune sembrano identiche ma, guardando bene, hanno formulazioni molto diverse. E il packaging spesso è più furbo che utile. Qui l’arma migliore è fermarsi due minuti, girare il vasetto e leggere l’etichetta con attenzione, anche se la tentazione è metterlo nel carrello al volo.

Quando scegliere bene conta davvero

Secondo l’OMS e il Ministero della Salute, intorno ai sei mesi si può iniziare a introdurre alimenti diversi dal latte, alternando preparazioni fresche a quelle pensate apposta per i più piccoli. In questi casi, l’etichetta è un po’ come una mappa: ti dice se c’è sale o zucchero aggiunto, quanta parte è davvero dell’ingrediente principale e che tipo di olio è stato usato. Dettagli che, sommati, fanno la differenza.

C’è poi una cosa che non tutti sanno: la scritta “dai 4 mesi” può confondere. Sembra un invito a iniziare prima, ma non sempre rispetta le indicazioni internazionali. Per questo, il pediatra resta la bussola più affidabile. E non fa male confrontare due o tre marche per vedere chi offre la qualità migliore. Ma non finisce qui.

Giovane famiglia (Pixabay foto) - www.biomedicalcue.it
Giovane famiglia (Pixabay foto) – www.biomedicalcue.it

La frase sull’etichetta che fa scattare l’allarme

Tra le informazioni stampate in piccolo, ce n’è una che dovrebbe far drizzare le antenne. È quella che rivela la presenza di ingredienti riempitivi o di oli poco salutari – come l’olio di palma – che portano con sé grassi saturi poco adatti a un bimbo così piccolo. Se c’è, forse vale la pena rimettere il vasetto sullo scaffale.

Come spiega Altroconsumo, accorgersene in tempo – cioè quando sei ancora al supermercato – ti evita di comprare un prodotto che magari sembra perfetto, ma in realtà non rispetta i bisogni nutrizionali dei primi mesi. Così lo svezzamento resta un viaggio di scoperte e sapori genuini, senza brutte sorprese nascoste.