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Dimenticatevi anche la carne di pollo: non è la scelta salutare che ti aspettavi | È la causa di milioni di morti ogni anno

Petto di pollo (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Petto di pollo (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Anche il pollo finisce sotto accusa: uno studio italiano riapre il dibattito sulla carne bianca e la salute. Ma come si interpreta?

Per anni abbiamo pensato che scegliere il pollo fosse la mossa più saggia. Meno grassi, meno rischi, più salute, giusto? Era quasi un dogma: se vuoi stare in forma, elimina la carne rossa e punta sul petto di pollo alla griglia. Una verità accettata un po’ da tutti, medici compresi. Ma da pochissimo qualcosa sembra non tornare più del tutto.

Il problema è che, quando si parla di alimentazione, le certezze durano poco. Oggi un alimento è un toccasana, domani diventa sospetto. E anche se non è sempre facile orientarsi tra ricerche, dichiarazioni e “lo ha detto la scienza”, ogni tanto arriva uno studio che ti fa alzare le sopracciglia.

La verità è che siamo bombardati di informazioni, soprattutto sul cibo. E appena una ricerca mette in discussione un’abitudine comune, parte il tam tam tra social, tv, articoli online. Però bisogna stare attenti a non saltare subito alle conclusioni.

E poi, diciamolo, quando il cibo “sotto accusa” è qualcosa che mangiamo ogni giorno la notizia fa rumore. Non è solo una questione scientifica, ma anche culturale, sociale ed economica. Ecco perché ogni nuova analisi può scatenare reazioni forti, anche contrapposte.

Quando la certezza alimentare vacilla

Ecco il punto. Come riporta anche Sky TG24, l’Irccs de Bellis di Castellana Grotte, in Puglia, ha condotto uno studio su oltre 4.800 persone. Risultato? Mangiare troppo pollo potrebbe aumentare del 35% il rischio di morte per tumori gastrointestinali. E se la quantità settimanale supera i 200 grammi… il rischio raddoppia. Uno di quei dati che ti fanno rivedere la spesa al supermercato.

Il direttore scientifico, Gianluigi Giannelli, ha detto che questi risultati “sembrano sfatare il mito del pollo come alternativa salutare alla carne rossa”. Anzi, secondo lui, quest’ultima diventa “meno peggio” se consumata entro certi limiti: sotto i 350 grammi settimanali, il rischio sarebbe del 23%. Ma.. ci sono dei ma.

Insalata di pollo (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Insalata di pollo (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Una situazione che divide e alimenta il dibattito

Ma ovviamente, come sempre accade, non tutti sono d’accordo. L’associazione Unaitalia, che rappresenta il settore avicolo italiano, ha lanciato un messaggio chiaro come riporta sempre Skt TG24: “Attenzione agli allarmismi”. Secondo loro, lo studio presenta limiti grossi: i dati derivano da diari alimentari scritti spontaneamente dalle persone, senza controlli diretti o gruppi di confronto. A rafforzare l’invito alla prudenza è anche Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico della Fondazione Veronesi, che ha sottolineato un elemento chiave: “non ci sono in letteratura dati che evidenziano in modo chiaro un’associazione statisticamente significativa tra consumo di carni bianche e aumento del rischio di tumori”. Il legame osservato dallo studio, secondo lei, va letto con attenzione, perché non dimostra una relazione di causa-effetto.

Inoltre, nello studio non sono stati presi in considerazione altri fattori noti per aumentare il rischio di tumori gastrointestinali, come ad esempio l’infezione da Helicobacter pylori o l’eccesso di sodio nella dieta. Dogliotti ha aggiunto che non è stato analizzato in profondità il contesto alimentare generale dei partecipanti. Non sappiamo, ad esempio, se chi consumava più pollo avesse anche una dieta povera di fibre, verdure e legumi, oppure se assumesse più cibi ultraprocessati. Elementi che da soli possono incidere sul rischio oncologico. Ha poi evidenziato un’altra criticità: non si distingue tra carne fresca e carne lavorata, e nemmeno tra diverse modalità di cottura. Cuocere il pollo a temperature elevate o per lungo tempo, ad esempio, può generare composti potenzialmente cancerogeni. Tutti dettagli che potrebbero aver influenzato i risultati.