Deve fare i conti con la nuova malattia: Antonella Clerici e la terribile ammissione in diretta | Ha già appuntamento dal medico

Una figura amata della televisione italiana condivide un’esperienza personale, lanciando un messaggio forte.

In tv la vediamo sempre solare, energica, con quel modo tutto suo di fare compagnia agli italiani mentre preparano il pranzo o sorseggiano un caffè. Antonella Clerici è uno di quei volti che sembrano non cambiare mai, sempre lì, rassicuranti. Ma a volte anche dietro un sorriso così familiare si nasconde qualche preoccupazione.

Chi lavora fianco a fianco per tanto tempo, come succede nei programmi televisivi, finisce spesso per creare legami sinceri. Non solo colleghi, ma complici e amici in una routine fatta di telecamere e confidenze rubate tra una pausa e l’altra. E quando c’è confidenza, si condivide tanto. Ed è proprio lì che la tv diventa vera, non solo intrattenimento.

In una cucina televisiva succede di tutto. Si cucina, certo, ma si ride, si piange, si raccontano ricordi, paure, speranze. Ogni piatto è un pretesto per dire qualcosa in più, per lasciare che la persona superi il personaggio. E quando accade, lo spettatore lo percepisce subito: si crea un silenzio diverso, più attento, quasi rispettoso.

Parlare di salute non è mai semplice. Ma se a farlo è una persona che il pubblico sente “di casa”, allora cambia tutto. Diventa quasi un messaggio, un modo per dire che succede anche a me, non siete soli. Ed è lì che una frase semplice può lasciare il segno.

Un’amicizia nata davanti ai fornelli

Durante un’intervista col Corriere della Sera, riportata anche da Leggo.it, lo chef Andrea Mainardi – quello con l’energia contagiosa e il burro sempre pronto – ha parlato del suo ultimo progetto, il libro Quanto burro?, e del suo rapporto con Antonella Clerici. Un legame forte, nato tra una ricetta e l’altra in programmi come La Prova del Cuoco e È sempre mezzogiorno. “Metà del mio successo lo devo a lei”, ha detto senza troppi giri di parole.

Tra un aneddoto di cucina e l’altro, Mainardi ha tirato fuori anche un ricordo più delicato. Un momento in cui ha trovato la forza di affrontare qualcosa di serio. Un segnale, un sintomo, qualcosa che ha scelto di non ignorare. E dietro quell’atmosfera leggera, si è nascosto per un attimo qualcosa di molto più serio.

Il racconto della malattia

Andrea Mainardi ha raccontato con sincerità un episodio che lo ha segnato profondamente. Dopo aver vissuto un periodo difficile a causa del cheratocono bilaterale – una malattia degenerativa della cornea – era riuscito a superare tutto con un trapianto. O almeno, così sperava. “Speravo di aver chiuso con la malattia”, ha detto. Ma ultimamente qualcosa è cambiato: i sintomi stanno tornando, e lui, che ormai li conosce bene, ha deciso di non aspettare. “Tornerò dall’oculista”, ha ammesso.

“Per paura non ho più fatto controlli”, ha confessato, lasciando intendere quanto possa essere complicato, anche per chi sembra sempre sicuro di sé, affrontare la possibilità di ricadute. Eppure stavolta ha scelto di non fare finta di nulla. “La prevenzione salva”, ha detto, come fosse un promemoria per tutti, non solo per sé stesso.