Dall’intestino si sposta nei polmoni: Ministero della Salute in allarme per questo parassita | Centomila morti in un anno

Parassiti nell'intestino (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Un parassita si mimetizza con le cellule umane e invade organi vitali, scatenando l’allarme delle autorità sanitarie.
Esistono parassiti talmente astuti da confondere il nostro sistema immunitario, riuscendo persino a cambiare organo e a continuare indisturbati il loro “lavoro sporco”. È una realtà che, sebbene sembri uscita da un film di fantascienza, oggi preoccupa seriamente la comunità scientifica. Sì, perché ci sono microrganismi capaci di mimetizzarsi così bene che è quasi impossibile distinguerli dalle nostre stesse cellule.
Le infezioni causate da questi esseri invisibili sono ancora oggi un grattacapo per i medici, soprattutto nei paesi dove l’accesso all’acqua potabile e alle cure è limitato. Non tutti ne parlano, ma queste malattie silenziose fanno ancora molte vittime ogni anno. Il vero problema è che alcuni di questi parassiti riescono a restare nascosti per mesi, o anni, prima di colpire. E quando lo fanno… i danni possono essere pesanti.
Spesso non ci si accorge subito dell’infezione. Magari iniziano sintomi vaghi: un pò di mal di pancia, qualche linea di febbre, nausea. Niente di strano, insomma. Ma sotto la superficie si muove qualcosa di molto più serio. È come se il corpo venisse lentamente sabotato dall’interno, e quando ci si rende conto della gravità, a volte è già tardi per intervenire con leggerezza.
Il fatto che certi parassiti possano muoversi da un organo all’altro e continuare a replicarsi come se niente fosse, rende la situazione ancora più delicata. Le autorità sanitarie non possono più permettersi di ignorare questi segnali. C’è bisogno di nuove strategie e strumenti di difesa, perché quelli attuali, in molti casi, non bastano più.
La scienza prova a ribaltare la partita
La notizia positiva — perché c’è anche quella — è che la ricerca ha finalmente individuato un punto debole. Gli scienziati della University of California, guidati dalla professoressa Katherine Ralston, hanno capito quali geni sono coinvolti in questo bizzarro travestimento. E ora, grazie alle tecnologie più recenti come l’RNAi e il gene editing CRISPR, si stanno studiando modi per colpire l’ameba in maniera mirata.
Il lavoro è ancora lungo, ma qualcosa si muove. “Adesso vediamo una luce alla fine del tunnel”, ha detto uno degli autori, Wesley Huang. E forse, finalmente, si potrà cominciare a sviluppare farmaci e vaccini capaci di tenere a bada questo parassita così furbo e pericoloso. Un passo importante, dopo anni in cui sembrava sempre un passo avanti a noi.
Un travestimento che inganna anche le difese del corpo
La protagonista, se così si può dire, di questa storia è un’ameba: si chiama Entamoeba histolytica ed è la responsabile della cosiddetta amebiasi. Ogni anno, stando a quanto riportato in un articolo di Fanpage.it, provoca la morte di circa 70.000 persone nel mondo. Ma non è solo il numero a impressionare: è il *come* agisce questa creatura a lasciare interdetti.
Attraverso un meccanismo chiamato trogocitosi, l’ameba riesce letteralmente a fare a pezzi le cellule umane e a usare alcuni frammenti per coprirsi con essi, come se indossasse una maschera. Esponendo le proteine CD46 e CD55 delle cellule ospiti, riesce a passare inosservata ai “controlli” del sistema immunitario. Il risultato? Entra nell’intestino, si sistema, e da lì può partire alla conquista di altri organi, tipo il fegato, i polmoni… perfino il cervello, nei casi peggiori.