Da quando lo bevo ho smesso di starnutire: svelato l’ingrediente miracoloso per l’inverno | Con questo infuso smetti di ammalarti
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Un antico arbusto sta tornando protagonista grazie a una sorprendente riscoperta popolare: dirai addio al raffreddore.
Passeggiando lungo i margini dei boschi o tra i pascoli incolti, capita spesso di imbattersi in un arbusto compatto, impenetrabile e pieno di spine. Il suo aspetto rude nasconde una lunga storia legata alla tradizione popolare e a un utilizzo che si credeva dimenticato. Si tratta del prugnolo selvatico, noto fin dall’antichità per le sue molteplici proprietà e oggi di nuovo al centro dell’attenzione grazie a un uso inaspettato.
Conosciuto in tutta Italia con decine di nomi dialettali, da “trigno” a “strozza preti”, questo arbusto si distingue non solo per la sua resistenza ma anche per una caratteristica botanica molto amata dagli appassionati di piante selvatiche: la sua precoce fioritura, che tinge di bianco i paesaggi aridi già alla fine dell’inverno. Nonostante la sua apparenza rustica, il prugnolo conserva una serie di qualità sorprendenti.
La carpologia archeologica, che studia i semi e i frutti del passato, ha rivelato che l’uomo lo conosceva e ne faceva uso fin dal Neolitico. Come pianta pioniera, ha saputo adattarsi a terreni difficili e ambienti marginali, diventando una presenza costante nel paesaggio rurale. La medicina popolare lo considerava un rimedio efficace contro malanni stagionali, e non solo.
In alcune culture nordiche e celtiche, il prugnolo era addirittura avvolto nel mistero. Si diceva che i suoi cespugli ospitassero creature magiche e che potarli portasse sfortuna. Ma oltre al folclore e alla magia, questa pianta ha lasciato tracce concrete nei rimedi domestici di molte famiglie, che ne utilizzavano i frutti e i fiori per combattere fastidi comuni.
Una riscoperta che incuriosisce
Oggi, in un’epoca in cui si cerca di tornare a rimedi naturali e a ingredienti dimenticati, il prugnolo sta vivendo una seconda vita. La sua presenza in ricette casalinghe, decotti e infusi sta aumentando, complice anche il passaparola e la condivisione di esperienze sui social. Proprio da qui è partito un nuovo interesse per un semplice infuso che sta facendo parlare di sé.
Come racconta il profilo Instagram Bosco di Ogigia, un infuso di frutti di prugnolo avrebbe effetti sorprendenti sul sistema immunitario.

Un infuso che conquista per i suoi effetti
La preparazione dell’infuso parte dalla raccolta dei frutti maturi, di colore blu-nerastro e dalla polpa astringente. Ricchi di antiossidanti e sostanze antimicrobiche, questi piccoli frutti possono essere essiccati o usati freschi per la preparazione di una bevanda calda dal gusto deciso. Chi li assume regolarmente racconta di benefici concreti, soprattutto nella prevenzione di raffreddori e malanni stagionali.
Il segreto dell’efficacia sembra risiedere nella sinergia di componenti presenti nei frutti: tannini, flavonoidi e sostanze attive che stimolano il sistema immunitario. A detta di molti, bere l’infuso di prugnolo può diventare un alleato quotidiano contro i primi sintomi da raffreddamento, soprattutto se assunto in modo costante all’inizio dell’autunno.
