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Con queste lenti a contatto potrai vedere al buio, anche a occhi chiusi

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Con queste lenti a contatto potrai vedere al buio, anche a occhi chiusi: una nuova tecnologia rivoluziona il settore.

Per decenni, la visione notturna è stata appannaggio esclusivo di eserciti, spie e attrezzature high-tech. Una prerogativa degli strumenti ingombranti e alimentati elettricamente, pensati per operazioni speciali e sorveglianza. Ma cosa succederebbe se una simile capacità potesse essere indossata come una normale lente a contatto?

Immaginare di vedere oltre l’oscurità, senza necessità di fonti luminose o dispositivi esterni, sembra fantascienza. Eppure, l’idea di potenziare la vista umana con lenti capaci di captare segnali altrimenti invisibili sta gradualmente diventando realtà. L’intersezione tra nanotecnologia e scienze visive promette soluzioni che sfidano i limiti biologici dell’occhio umano.

Oggi, le ricerche si concentrano sempre più su dispositivi indossabili in grado di interagire con la luce infrarossa, la stessa utilizzata in ambiti come la sicurezza, la crittografia o il soccorso notturno. Ma se fino a poco tempo fa questi strumenti richiedevano circuiti complessi e batterie, una nuova frontiera si sta aprendo: quella delle nanoparticelle fotoluminescenti.

L’interesse per queste tecnologie non riguarda solo la sicurezza o il settore militare. Le applicazioni potenziali includono anche il supporto a chi ha difficoltà visive, come il daltonismo, offrendo prospettive di inclusione visiva finora inimmaginabili. In questo contesto, uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Cell Press ha acceso i riflettori su un progetto tanto ambizioso quanto rivoluzionario.

Una lente invisibile che svela l’invisibile

Un gruppo di ricercatori cinesi ha presentato delle lenti a contatto capaci di tradurre la luce infrarossa in luce visibile, grazie a un mix di nanoparticelle incorporate in polimeri morbidi e atossici. Come riportato da Live Science, queste lenti non richiedono alimentazione elettrica e funzionano sfruttando un processo di conversione fotonica: catturano fotoni nella gamma 800-1600 nanometri e li emettono tra 380 e 750 nanometri, rendendoli visibili all’occhio umano.

Durante i test, i soggetti umani sono riusciti a percepire una luce infrarossa pulsante e a identificarne la direzione. Sorprendentemente, la capacità di percezione aumentava a occhi chiusi, poiché la luce infrarossa attraversa più facilmente le palpebre rispetto a quella visibile. Questo suggerisce che la visione attraverso queste lenti non dipende esclusivamente dall’occhio aperto, ma dalla penetrazione della luce e dalla risposta neuronale.

Lente a contatto
Lente a contatto illustrazione (Canva foto) – www.biomedicalcue.it

Una nuova vista per i colori e il buio

La sperimentazione è andata oltre la semplice visione notturna. I ricercatori hanno infatti modificato le nanoparticelle per far sì che diverse porzioni dello spettro infrarosso corrispondano ai colori primari. Questo potrebbe consentire, in futuro, di compensare alcune forme di daltonismo, rendendo visibili determinati colori altrimenti indistinguibili per alcune persone.

Al momento, le lenti riescono a rilevare solo luce infrarossa molto intensa, proveniente da fonti LED. Per rendere il dispositivo utile in contesti reali, sarà necessario migliorarne la sensibilità e affinarne la precisione. I ricercatori stanno inoltre sviluppando un sistema indossabile più ampio per aumentare la risoluzione visiva. Un piccolo passo verso la super-visione, ma con un potenziale immenso.