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Come il cervello del pappagallo può rivoluzionare il trattamento dei disturbi del linguaggio

Come il cervello del pappagallo può rivoluzionare il trattamento dei disturbi del linguaggio

Come può aiutare in trattamenti medici? (pixabay.com) - www.biomedicalcue.it

Il cervello del pappagallo è davvero sopraffino. Come può aiutare nel trattamento dei disturbi linguistici? L’ultimo studio sull’argomento.

Molti amanti degli animali sono affascinati dai pappagalli. Questi sono notoriamente famosi per la loro intelligenza e capacità cognitive eccezionali, ampiamente documentate anche da simpatici video sui social media.

Oggi intendiamo guidarvi nello studio approfondito dell’intelligenza dei pappagalli, come la risoluzione dei problemi, l’uso degli strumenti, la mimica vocale e l’apprendimento concettuale.

Un recente studio condotto dai ricercatori della NYU Grossman School of Medicine ha evidenziato sorprendenti somiglianze tra il cervello dei pappagalli e quello degli esseri umani, aprendo nuove prospettive per possibili trattamenti dei disturbi del linguaggio.

Come riportato nella ricerca pubblicata su Nature e su Science Daily, il team ha registrato per la prima volta l’attività cerebrale dei parrocchetti mentre emettevano suoni, scoprendo che i loro cervelli generano schemi simili a quelli umani durante la produzione vocale.

Gli aspetti principali dello studio

Lo studio si è focalizzato sul nucleo centrale dell’arcopallio anteriore (AAC), un insieme di cellule nervose responsabili del controllo dei muscoli dell’organo vocale del pappagallo. È emerso che diversi gruppi di cellule all’interno dell’AAC producono suoni che possono essere paragonati a consonanti e vocali, attivandosi a frequenze specifiche, proprio come avviene quando un pianista suona i tasti di un pianoforte. Questo modello di attività, mai osservato in altre specie animali, suggerisce l’esistenza di un legame unico tra l’attività cerebrale complessa e la produzione sonora sia negli esseri umani che nei pappagalli.

Michael Long, PhD, autore senior dello studio e professore presso il Dipartimento di Neuroscienze della NYU Langone Health, ha sottolineato che comprendere questi meccanismi potrebbe portare a nuove possibilità di trattamento per disturbi del linguaggio come l’aprassia e l’afasia, che possono derivare da traumi cerebrali come quelli causati da un ictus. Inoltre, lo studio ha messo in luce le differenze tra il cervello del parrocchetto e quello del diamante mandarino, un altro uccello canoro. Mentre quest’ultimo necessita di centinaia di migliaia di tentativi per imparare un canto rigido, i pappagalli mostrano una maggiore flessibilità nell’adattare e combinare suoni in modo creativo, una caratteristica che condividono con gli esseri umani.

pappagallo rosso, giallo e blu
Uno studio rivoluzionario (pixabay.com) – www.biomedicalcue.it

Cosa osservare prossimamente

Zetian Yang, autore principale dello studio e ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Long, ha evidenziato come l’AAC rappresenti e controlli sistematicamente l’intonazione vocale, rivelando analogie inedite con l’attività cerebrale umana. Grazie a questa scoperta, i pappagalli si affermano come modelli cruciali per studiare il controllo motorio del linguaggio.

I ricercatori hanno ora intenzione di approfondire le funzioni cerebrali superiori che determinano “quali tasti del pianoforte premere”, esplorando le implicazioni non solo per la comprensione delle capacità cognitive umane, ma anche per l’ottimizzazione dei modelli di intelligenza artificiale. Questo studio, sostenuto dalla Simons Collaboration on the Global Brain, rappresenta un passo significativo nella comprensione dei meccanismi alla base della comunicazione e dei disturbi del linguaggio.