Carne congelata, prima di mangiarla deve superare il TEST dei 15 MINUTI: solo così eviti di finire ricoverato per intossicazione
Ecco perché (canva.com) - www.biomedicalcue.it
Anche il cibo congelato deve passare per un test, specialmente se si tratta di carne. Ecco cosa dicono in merito alcuni esperti qualificati.
Come ben sapete, qui parliamo di salute, alimentazione, medicina e ricerca: tutti aspetti che in realtà rientrano in una delle mansioni più comuni a tutti noi, ovvero la cucina.
Che voi compriate i vostri pasti tramite delivery o che abbiate consumato tutte le stagioni di Masterchef, sicuramente saprete che per mantenere al meglio alcuni alimenti bisogna saper anche come gestire determinati metodi di cottura e conservazione.
Parliamo, per esempio, della carne; un alimento sicuramente insidioso poiché, se non lo si consuma in tempo, va buttato. Indi per cui pensiamo che la prima cosa da fare sia congelarla.
Tuttavia, come ci illustra La Cucina Italiana, grazie al contributo del tecnologo alimentare e divulgatore Giorgio Donegani, capiamo che non sempre è la soluzione migliore.
Il punto della conservazione
Per poter capire quali sono i 15 minuti cui facciamo riferimento nel titolo, dobbiamo partire da un principio: esiste un metodo di conservazione, il sottovuoto, che si basa sul rimuovere l’aria dalla confezione, in questo caso quella dei sacchetti di plastica per la carne, in modo da rallentare l’ossidazione ed evitare soprattutto che si formino quei pericolosi batteri che hanno bisogno invece di umidità per proliferare.
Nello specifico, una carne sottovuoto può durare anche 5 volte in più rispetto a una conservazione tradizionale. Tuttavia, cosa succede se la carne sottovuoto appena aperta, invece, puzza persistentemente? Secondo il dottor Donegani: “Il sottovuoto è impermeabile al gas, ma non alla luce, e le reazioni di ossidazione dei grassi, per quanto siano molto, ma molto, rallentate, non si fermano completamente. Si sviluppano, anche se in minima parte, e questo rende la superficie della carne più scura e dà quell’odore che talvolta può sapere di rancido”.

Non ci sono scappatoie
Come fa notare l’esperto, un odore sgradevole dovrebbe sparire dopo circa una decina di minuti dall’apertura. Tuttavia, se ciò non succede, è perché nelle vaschette si utilizza un’atmosfera modificata che sostituisce l’aria con una miscela di gas. Pertanto, come funziona il famoso test di cui parlavamo nell’introduzione? Secondo l’esperto, bisogna procedere in questa maniera.
“Se la carne continua ad avere un cattivo odore passati i 10/15 minuti dalla rottura del sottovuoto e la parte scura in superficie permane e risulta viscida, vuol dire che è effettivamente andata a male”. In poche parole, cari lettori e lettrici, in cucina non ci sono scappatoie: se si vogliono adoperare determinate tecniche, bisogna assicurarsi che queste siano applicate alla perfezione: Nel caso del sottovuoto, questo non deve avere in alcun modo fori che potrebbero poi compromettere la qualità del prodotto e permettere il passaggio dell’aria.
