Home / Trending News / “Bevi come uno scimpanzé”: questa non è una vera offesa, ma lo dice la scienza | Se raggiungi questa dose quotidiana, sei uno di loro

“Bevi come uno scimpanzé”: questa non è una vera offesa, ma lo dice la scienza | Se raggiungi questa dose quotidiana, sei uno di loro

Alcol e scimpanzè

Alcol e scimpanzè (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Secondo un recente studio ecco quali sono le caratteristiche di chi beve così tanto alcol. Assomigli ad una scimmia.

L’alcol è da sempre parte della cultura umana. Fin dall’antichità, infatti, il vino, la birra e altri distillati sono stati associati a momenti di festa, di convivialità e di socialità. In molte culture mediterranee, ad esempio, bere un bicchiere di vino a tavola è considerato un gesto quotidiano e tradizionale, parte integrante della dieta e della convivialità familiare.

Tuttavia, ciò che spesso viene sottovalutato è il confine sottile che separa un consumo moderato e consapevole dall’abuso, con tutte le conseguenze che quest’ultimo comporta. Dal punto di vista medico, l’alcol è una sostanza psicoattiva che agisce sul sistema nervoso centrale.

In piccole quantità può avere effetti rilassanti, stimolare la socialità e abbassare temporaneamente lo stress. Tuttavia, l’alcol non è privo di rischi: un consumo eccessivo può portare a danni al fegato, al cuore e al cervello, senza dimenticare che aumenta il rischio di sviluppare tumori.

In particolare, l’abuso cronico porta a gravi patologie come la cirrosi epatica o la dipendenza alcolica, condizioni che minano profondamente la salute e la qualità della vita delle persone. Oltre ai danni fisici, l’alcol ha importanti conseguenze sociali.

Pro e contro

Molti incidenti stradali sono causati dalla guida in stato di ebbrezza, e spesso gli episodi di violenza domestica o risse nascono sotto l’effetto dell’alcol. Nei giovani, il fenomeno del binge drinking — ovvero il bere eccessivo in breve tempo — sta diventando sempre più diffuso e rappresenta un pericolo serio: non solo per la salute immediata, ma anche perché abitua l’organismo a tolleranze sempre più alte, aumentando il rischio di dipendenza futura.

Non va però demonizzato in modo assoluto: diversi studi mostrano che un consumo moderato di vino rosso, grazie alla presenza di polifenoli e antiossidanti, può avere effetti positivi sulla salute cardiovascolare. Tuttavia, la chiave resta sempre la moderazione e, soprattutto, la capacità di capire i propri limiti. Inoltre si tratta di una particolare abitudine che arriva dalle nostre origini.

Bere alcol
Bere alcol (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Lo studio

Come riporta libero.it, lo studio sugli scimpanzé dimostra che il consumo di alcool da parte dell’uomo potrebbe avere radici molto antiche, legate alla dieta dei nostri antenati. La frutta matura, infatti, contiene naturalmente piccole quantità di etanolo, che forniscono un surplus calorico utile per la sopravvivenza. Questa abitudine, osservata anche nei primati di oggi, avrebbe quindi influenzato l’evoluzione umana.

Gli scienziati sottolineano che gli scimpanzé arrivano ad assumere quotidianamente un quantitativo di etanolo pari a due drink umani, semplicemente cibandosi di frutta. Ciò rafforza l’ipotesi della cosiddetta “scimmia ubriaca”, secondo cui la predisposizione all’alcool non nasce da un vizio moderno, ma da una strategia alimentare del passato.