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Antibiotico-resistenza e uso improprio degli antibiotici: emergenza clinica e campagna AIFA 2025

Antibiotico-resistenza e uso improprio degli antibiotici: emergenza clinica e campagna AIFA 2025

Antibiotico-resistenza in crescita: in Italia 12mila morti l’anno. L’AIFA lancia una nuova campagna per ridurre l’abuso degli antibiotici e promuovere l’uso consapevole.

Una priorità di sanità pubblica: l’emergenza dell’antibiotico-resistenza

L’antibiotico-resistenza rappresenta oggi una delle più gravi minacce alla salute pubblica globale. Secondo le stime più recenti dell’AIFA, in Italia si registrano circa 12.000 decessi ogni anno attribuibili a infezioni causate da batteri resistenti a più antibiotici. Il fenomeno è in rapida espansione, aggravato da pratiche cliniche inappropriate e, soprattutto, da un uso scorretto degli antibiotici da parte della popolazione generale.

L’abuso e la somministrazione non necessaria di antibiotici, anche per infezioni virali come l’influenza stagionale, contribuiscono in modo decisivo alla selezione di ceppi batterici multi-resistenti, compromettendo l’efficacia dei trattamenti disponibili e aumentando il rischio di fallimenti terapeutici, soprattutto nei pazienti fragili.

La risposta istituzionale: la campagna AIFA 2025 per un uso corretto degli antibiotici

Per contrastare la diffusione incontrollata dell’antimicrobico-resistenza, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in collaborazione con il Ministero della Salute, ha lanciato nel novembre 2025 una nuova campagna di comunicazione nazionale intitolata “Se non sei un medico, non fare il medico”.

L’iniziativa prevede una diffusione capillare attraverso spot sulle reti Rai e Mediaset, stampa generalista, emittenti locali e piattaforme digitali, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul corretto utilizzo degli antibiotici e sui rischi legati all’automedicazione e all’autodiagnosi.

Come dichiarato dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, “l’antibiotico-resistenza è una priorità di salute pubblica che richiede l’impegno congiunto di istituzioni, operatori sanitari e cittadini”.

Antibiotici e resistenza: una panoramica clinico-epidemiologica

Cos’è l’antibiotico-resistenza

L’antibiotico-resistenza è la capacità acquisita o intrinseca di alcuni microrganismi patogeni di sopravvivere e replicarsi nonostante la presenza di uno o più antibiotici. Questa condizione rende inefficaci i trattamenti standard e impone il ricorso a terapie più costose, tossiche o sperimentali.

Secondo il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), circa 33.000 decessi ogni anno in Europa sono legati a infezioni resistenti agli antibiotici, e l’Italia è tra i paesi con i tassi più alti di infezioni da germi multi-resistenti (MDR).

Classi di antibiotici e meccanismi di resistenza

I meccanismi molecolari alla base della resistenza includono:

  • Produzione di enzimi inattivanti (es. beta-lattamasi, carbapenemasi);
  • Modificazioni del sito bersaglio dell’antibiotico (es. alterazioni nelle PBP per i beta-lattamici);
  • Ridotta permeabilità della membrana cellulare o espulsione attiva (efflux) degli antibiotici;
  • Acquisizione di geni di resistenza tramite plasmidi o trasposoni.

I patogeni più spesso coinvolti sono Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter baumannii e Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA).

I dati italiani: consumi elevati e aumento della resistenza

Il Rapporto OsMed 2025 diffuso da AIFA evidenzia un quadro preoccupante per l’Italia:

  • Gli antibiotici rappresentano il 1,7% dei consumi di farmaci in ambito territoriale;
  • L’Italia è al secondo posto in Europa per consumo pro capite, dopo la Francia (2%);
  • Tra il 2021 e il 2024 si è registrato un aumento del 7% nei consumi, contro una media UE del 4,4%.

L’uso improprio è ancora diffuso, soprattutto nei casi di infezioni virali come influenze stagionali, raffreddori o bronchiti, per le quali l’antibiotico non è solo inefficace, ma potenzialmente dannoso. Anche la mancata aderenza alla terapia (interruzione anticipata, dosi errate, riutilizzo di antibiotici avanzati) alimenta la pressione selettiva sui ceppi batterici.

Focus sulla campagna AIFA: contenuti, obiettivi e impatti attesi

La campagna “Se non sei un medico, non fare il medico” mira a contrastare l’automedicazione e l’autodiagnosi, con un linguaggio diretto e ironico. Tra i messaggi chiave:

  • Non assumere antibiotici senza prescrizione medica;
  • Completare sempre il ciclo terapeutico anche in caso di miglioramento;
  • Non conservare né riutilizzare antibiotici di precedenti terapie;
  • Ricordare che le infezioni virali non si curano con antibiotici;
  • Affidarsi esclusivamente al proprio medico, non a fonti online o AI.

Il presidente di AIFA, Robert Nisticò, ha sottolineato l’importanza della prevenzione comportamentale e dell’igiene, soprattutto in contesti ad alta vulnerabilità come ospedali e RSA, dove la trasmissione di batteri resistenti è più frequente e pericolosa.

Ruolo del medico e della diagnosi microbiologica

Il medico è l’unico professionista in grado di valutare, caso per caso, se e quale antibiotico prescrivere. Una prescrizione appropriata richiede:

  • Anamnesi dettagliata e valutazione clinica completa;
  • Utilizzo mirato di esami diagnostici, come l’emocromo, la PCR e la procalcitonina;
  • Quando necessario, esecuzione di antibiogramma per definire la sensibilità agli antibiotici.

La medicina di precisione, anche in ambito infettivologico, richiede l’ottimizzazione delle scelte terapeutiche per minimizzare l’impatto ambientale e microbiologico dei trattamenti.

Strategie globali e ricerca scientifica: quali soluzioni?

Nuove terapie e antibiotici di ultima generazione

La pipeline farmacologica per lo sviluppo di nuovi antibiotici è attualmente limitata, ma negli ultimi anni si sono aperte strade promettenti, tra cui:

  • Inibitori di beta-lattamasi di nuova generazione (es. avibactam, relebactam);
  • Peptidi antimicrobici sintetici;
  • Terapie a base di batteriofagi specifici per MDR;
  • Combinazioni sinergiche tra antibiotici e modulatori di resistenza.

Prevenzione e stewardship antimicrobica

Le strategie non farmacologiche includono programmi di antimicrobial stewardship a livello ospedaliero e territoriale, con interventi su:

  • Formazione continua dei clinici;
  • Monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva;
  • Implementazione di linee guida basate su evidenze locali.

L’uso consapevole degli antibiotici è anche una responsabilità civica, che parte dall’informazione e dalla cultura sanitaria diffusa nella popolazione.

Una sfida collettiva per proteggere la salute pubblica

La resistenza antimicrobica è una crisi silenziosa ma crescente, con implicazioni profonde per il futuro della medicina moderna. In un’epoca in cui le terapie antibiotiche sono ancora essenziali per chirurgia, oncologia, trapianti e cure intensive, perdere l’efficacia di questi strumenti equivarrebbe a un regresso sanitario epocale.

La campagna dell’AIFA rappresenta un passo importante verso un cambiamento culturale necessario: riconoscere l’antibiotico come farmaco prezioso, non banale. Affidarsi al medico, rispettare le prescrizioni, non cercare scorciatoie terapeutiche sono comportamenti che, se adottati su larga scala, possono davvero fare la differenza.

È una sfida che coinvolge tutti: cittadini, operatori sanitari, ricercatori e istituzioni. Solo attraverso un’azione coordinata e continua si potrà contenere la diffusione della resistenza e preservare l’efficacia degli antibiotici per le generazioni future.