Alzheimer, trovata la cura che fa miracoli: la puoi assumere anche se non hai ancora i sintomi | Non serve nemmeno la ricetta medica

Risultati sorprendenti (canva.com) - www.biomedicalcue.it
Una ricerca dimostra cosa riduce il rischio di Alzheimer, specialmente nei soggetti più suscettibili. Protezione, senza farmaci.
La prevenzione delle malattie neurodegenerative è uno degli argomenti più analizzati e discussi nella medicina moderna, specialmente contro patologie come l’Alzheimer.
Questa, specialmente, costituisce una delle principali sfide sanitarie mondiali: si prevede che entro il 2050 oltre 150 milioni di individui saranno affetti da questa condizione.
Per quanto i fattori ereditari incidano, la ricerca scientifica sta dimostrando sempre più che le abitudini di vita possono influenzare in modo sostanziale la probabilità di sviluppo patologico.
Negli ultimi anni, l’attenzione si è focalizzata su uno strumento ben noto per i suoi benefici sul sistema cardiaco e sul metabolismo. Ecco cosa riporta l’ANSA al riguardo.
Corpore per mens
Secondo uno studio pubblicato su Nature Medicine, seguire una dieta mediterranea può notevolmente abbattere il rischio di demenza, specialmente in caso di predisposizione genetica. L’indagine è stata svolta da un gruppo internazionale di specialisti della Mass General Brigham, della Harvard T. H. Chan School of Public Health, del Broad Institute del MIT e dell’Università di Harvard a Boston. I risultati hanno evidenziato che adottare questo tipo di alimentazione è associato a una minore perdita delle capacità cognitive e a un abbassamento del rischio di insorgenza della malattia.
La ricerca si è focalizzata in particolare sul gene APOE e sulla variante APOE4, ritenuta il principale fattore di rischio genetico per la forma più comune, presente in età avanzata. Chi ha una copia di questa variante corre un rischio di 3 a 4 volte superiore di ammalarsi, mentre chi ne ha due copie può avere una probabilità fino a 12 volte maggiore rispetto alla media! Nonostante ciò, gli studiosi hanno notato che gli individui con una dieta più simile a quella mediterranea presentavano comunque una protezione rinforzata.
I risultati a confronto
Sono stati esaminati i dati di 4. 215 donne, successivamente confermati da analisi parallela su 1. 490 uomini. I partecipanti sono stati monitorati nel tempo con valutazioni regolari delle loro abitudini alimentari, analisi del sangue e raccolta di informazioni genetiche. I risultati hanno messo in risalto un effetto particolarmente incisivo fra coloro che possedevano due copie della variante APOE4: in questo gruppo a elevato rischio, la dieta mediterranea è emersa come in grado di attenuare parzialmente la predisposizione genetica.
Come riferito dal primo autore dello studio, Yuxi Liu, “questi risultati suggeriscono che le strategie alimentari, in particolare la dieta mediterranea, potrebbero aiutare a ridurre il rischio di declino cognitivo e a prevenire la demenza“. La dieta mediterranea si distingue per l’elevato consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, olio extravergine d’oliva e pesce, con un’assunzione moderata di carne bianca e latticini e limitata di carne rossa e alimenti ultraprocessati.